Cronaca

Scoperto un laboratorio della droga in un casolare

Nell'edificio scoperta l'attrezzatura per confezionare lo stupefacente. Individuato il corriere che lo riforniva con 20kg di cocaina

L’attenzione dei finanzieri della Tenenza di Poggibonsi nel corso di un servizio in abiti borghesi dedicato al contrasto dei traffici illeciti è stata attirata dall’andamento di una vettura che si è diretta in un casolare, nel Comune di San Gimignano, apparentemente abbandonato, ma sorvegliato da un cane rottweiler, il quale impediva a chiunque di avvicinarsi alla porta d’ingresso.

Sulla base di questi elementi, la pattuglia della Guardia di Finanza di Siena ha deciso di effettuare un controllo approfondito nei confronti del mezzo condotto dall’uomo, risultato poi essere di nazionalità albanese, sino a quel momento non conscio di essere stato seguito, il quale, alla vista dei militari, ha evidenziato chiari segnali di nervosismo ed evidente stato di agitazione.

La perquisizione effettuata ha permesso, così, di scoprire 20kg di cocaina racchiusi in un cartone e destinato ad un uomo di nazionalità italiana dimorante proprio nel cascinale, un soggetto già segnalato per consumo di droga. 

La perquisizione domiciliare ha permesso di scoprire l’esistenza di un vero e proprio “laboratorio della droga”, in cui erano presenti solventi, reagenti di vario genere e denaro contante proveniente dal giro di spaccio, nonché ulteriori 200 grammi di cocaina, hashish e panetti da laboratorio.

I finanzieri hanno inoltre sequestrato diversi telefoni, alcuni dei quali criptati, vario materiale per il confezionamento dello stupefacente, tra cui bilancini di precisione, nonché l’autovettura utilizzata per gli scopi illeciti.

I due malviventi, arrestati per il reato di traffico di sostanze stupefacenti, su disposizione del pubblico ministero di turno Silvia Benetti, sono tuttora in stato di custodia cautelare. Il cane privato della presenza del suo padrone è stato affidato ad una congiunta di uno dei due arrestati, affinché se ne prenda cura.

Il sequestro risulta essere tra i più ingenti mai effettuati nel territorio senese e la sostanza stupefacente, quando fosse stata rivenduta, avrebbe potuto fruttare sul mercato un ingente guadagno che si stima intorno ai due milioni di euro.