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Ancaiano, crollo nella cupola di San Bartolomeo

La chiesa in attesa di restauro da tempo. I soldi ci sono mancano solo una piccola parte. Si cerca uno sponsor

L'antico borgo di Ancaiano immerso nei folti boschi della Montagnola senese è un luogo abitato da migliaia di anni, ma negli ultimi decenni ha visto un drastico calo delle popolazione. Diminuiscono le persone e anche la chiesa perde le sue funzioni primarie, restando sempre più spesso chiusa e abbandonata.

Questo è l'incipit di una storia già vista in tanti borghi italiani che tornano alla ribalta quando succede qualcosa di importante, in questo caso parte della cupola è crollata senza che le persone se ne accorgessero.

La scoperta è stata fatta con alcuni giorni di ritardo perché gli abitanti avevano notato che le campane avevano smesso di suonare. Un sopralluogo del custode ha portato alla scoperta del cedimento di un porzione della cupola e l'apertura di un varco nel tetto dell'edificio.

Eppure la chiesa ha un alto valore artistico, la struttura medievale fu completamente rinnovata dopo la presa di Siena a causa dei danni subiti nel conflitto assunse un'architettura rinascimentale, ricostruita per volere di Papa Alessandro VII appartenente alla famiglia senese dei Chigi e originario di queste zone, dove fece costruire la monumentale villa di Cetinale. La struttura a croce latina e con unica navata ha come punto caratterizzante proprio la cupola che adesso si trova danneggiata.

La Curia ha messo a disposizione 300 mila euro per il finanziamento dei lavori di restauro, mancano ancora 80 mila euro per raggiungere il totale necessario. Il Sindaco di Sovicille si è reso disponibile ha coprire parte della somma, è necessario quindi trovare un finanziatore o avviare una raccolta pubblica per completare il finanziamento.

L'evento ha causato sdegno e polemiche tra gli abitanti, per l'incapacità degli organismi preposti a mantenere il patrimonio artistico di cui si dovevano prendere cura.

La mobilitazione sui social che si è creata a seguito della vicenda forse sbloccherà l'impasse nel quale i lavori di restauro sono finiti, mobilitando magari cittadini e sponsor privati per restituire ad Ancaiano e alla Toscana in generale, un gioiello del tardo rinascimento abbandonato all'incuria.