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La Montagnola diventa territorio del bambù

Un progetto di ricerca ha portato alla creazione di un bambuseto nella zona che diventerà terreno di ricerca contro l'inquinamento

Sperimentazione all'avanguardia nel territorio di Sovicille. Forever Bambù, realtà leader nella piantumazione di bambù gigante con agricoltura biologica e simbiotica, ha avviato in questi giorni la prima ricerca per creare il primo disciplinare al mondo per la coltivazione di una pianta tanto comune quanto rara per le sue qualità di stoccaggio della CO2: il bambù gigante. 

L’obiettivo è ambizioso, il progetto Symbiotic Biological Agricolture Method 4 Bambù Based Ecosystem Services (SBAM4BBEES) punta alla certificazione del metodo innovativo di agricoltura simbiotica di Bambù Gigante (Phyllostachys Edulis) creato da Forever Bambù, nel bambuseto di Sovicille, che occupa una superficie complessiva di 17 ettari piantumati a bambù gigante.

“Le qualità ambientali del bambù sono così straordinarie che vogliamo mettere a disposizione di tutti i risultati del nostro metodo proprietario di coltivazione, in Italia come ovunque - commenta Mauro Lajo, Amministratore Delegato di Forever Bambù - Il mondo intero ha e avrà sempre più bisogno di assorbire la CO2: e pulire la nostra impronta ambientale investendo in pratiche naturali e insieme ingegneristiche come la natura ci ha insegnato a fare è fondamentale. Abbiamo scelto ISIRES e La Sapienza come partner ideali per dare nuove conferme al grande valore di questa pianta straordinaria, che grazie alle sue non comuni capacità di crescita rapida, alla sua natura pacifica (il bambù non rilascia alcuna sostanza repellente per altre piante, a differenza di tutte le altre), è adatta a potenziare il polmone verde del nostro Pianeta assicurando grandissimi benefici all’intero ecosistema”.

La ricerca parte da una valutazione del terreno con l’analisi dei micro e macro-elementi e sulla quantità di anidride carbonica stoccata nel campo di Sovicille tradizionalmente coltivato per cereali e foraggio e nel 2018 riconvertito a bambuseto. L’obiettivo cardine sarà identificare l’addizionalità giusta per sviluppare la migliore coltivazione simbiotica per elevare i risultati nell’abbattimento della carbon footprint. Il tutto, tutelando e favorendo lo sviluppo della biodiversità del terreno e del sito Alla sperimentazione in atto, si uniranno in futuro anche l’Università di Siena e quella della Tuscia.