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Vigile del fuoco, di padre in figlio

Gioacchino Giomi, capo nazionale dei Vigili del Fuoco, ruolo che fu anche del padre, parla del futuro del Corpo fra ristrutturazioni e nuovi mezzi

Gioacchino Giomi, Capo Nazionale dei Vigili del Fuoco

L'occasione dell'intitolazione del distaccamento dei Vigili del Fuoco di Poggibonsi alla memoria del padre è stata l'occasione per affrontare temi generali riguardo al Corpo, con l'anticipazione di alcune interessanti novità. Gioacchino Giomi, dall'estate scorsa Capo Nazionale dei Vigili del Fuoco, sangimignanese di nascita, ha parlato con la consueta pacatezza affrontando tematiche di riflesso nazionale in virtù di un incarico che arriva a trentacinque anni di distanza da quello già sostenuto da suo padre, l'Ingegner Alessandro Giomi.

Prima di affrontare i temi relativi al suo nuovo incarico, è impossibile non spendere due parole sull'intitolazione del distaccamento di Poggibonsi ad Alessandro Giomi.

“Per me è stato un vero onore anche perché quello che lo contraddistingueva era il rapporto che aveva instaurato non solo con i Vigili del Fuoco della Valdelsa, ma con tutti i pompieri italiano. Ho notato come a distanza di cinque anni dalla scomparsa, più che il capo del corpo rimane una persona amica a cui tutti a cui tutti hanno voluto bene per il suo modo umano e semplice di affrontare le cose più importanti anche a livello nazionale”.

Da pochi mesi Gioacchino Giomi è stato nominato dal Consiglio dei Ministri Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco: quali sono i primi progetti che metterà in pratica con questo nuovo incarico?

“Tutte le sedi dei vigili del fuoco, compresa quella di Poggibonsi, saranno inserite nei prossimi mesi in un piano di ristrutturazioni e di ammodernamento per rispondere ai più moderni criteri di efficienza energetica. Stiamo proprio in questi giorni ultimando con i miei colleghi presso il Ministero dell'Interno un piano di efficientamento energetico delle nostri sede con risparmi di consumi e di denaro davvero considerevoli. Non solo: queste risorse che riusciremo a risparmiare verranno tutte reinvestite nell'ammodernamento dei mezzi che in quasi tutte le sedi risultano usurati e in alcuni casi non consoni al lavoro che dobbiamo svolgere”.

Ha passato tutti i gradi dei Vigili del Fuoco, da semplice ufficiale di Guardia a Firenze fino alla guida del Corpo a livello nazionale: che cosa è cambiato in questi anni?

“Il momento che attraversiamo è particolare, ma ritengo che se tutti noi, Vigili del Fuoco e italiani in genere, riusciamo a mettere a fattor comune le energie e l'inventiva che sempre ci hanno contraddistinto e la capacità di vedere le cose in positivo riusciremo sicuramente a superare una fase particolare come questa. Devo dire però che il nostro personale si dedica in maniera entusiasta al tipo di lavoro, anche se dobbiamo essere noi stessi a guidare tutti verso un miglioramento. Ritengo che la carta vincente per dare un servizio migliore alla cittadinanza è quello di far funzionare meglio le nostre sedi operative. E proprio su questa strada ci stiamo muovendo”.