Quando si parla di Vernaccia di parla di qualità, di territorio e di caratteristiche organolettiche uniche al mondo. Ma quando si parla della Dama Bianca di San Gimignano occorre approfondire il discorso anche sulla sostenibilità. Ed è quello che è stato fatto nei giorni scorsi durante l'incontro per l'inaugurazione della nuova sede del Consorzio della Denominazione della Vernaccia di San Gimignano, momento nel quale sul concetto della sostenibilità si è soffermato anche l’Amministratore Delegato di Valoritalia, l’Ente Certificatore che dal 2009 si occupa del sistema dei controlli della filiera produttiva delle Docg: “Proprio a San Gimignano, in occasione del convegno organizzato dal Consorzio nel 2013 sulla sostenibilità, ho capito come l’esigenza di un’agricoltura biologica e sostenibile non sia questione di moda del mercato, ma di una necessità dei produttori stessi che vivono in simbiosi con il territorio nel quale producono e che crescono i propri figli nelle vigne che conducono. La salvaguardia dell’ambiente e della sua salubrità è la sfida di oggi e di domani se di agricoltura vogliamo ancora continuare a vivere”. Aspetti che legano il mondo delle Docg al territorio ma al tempo stesso fanno espandere i confini di popolarità, pur con qualche rischio. Anche se, a livello locale, la Vernaccia ha sempre un simbolo e un fascino del tutto particolari: “Il Consorzio è una delle realtà più belle di San Gimignano, custode di un pezzo significativo del paesaggio tramite il lavoro dei produttori che rappresenta, ma anche dell’economia del territorio, direttamente per chi di vitivinicultura vive, indirettamente per il settore turistico e commerciale di cui è traino”, ha sottolineato il sindaco della città delle torri Giacomo Bassi, volgendo lo sguardo al prossimo anno, quando la Vernaccia compirà cinquanta anni e quando, probabilmente, saranno svelate intriganti sorprese.