Attualità

Un arazzo per Monteriggioni

Il Comune accoglie il progetto di tesi di laurea della giovane cittadina Diletta De Vitis, studentessa dell'Accademia delle Belle Arti di Firenze

Diletta De Vitis frequenta l’Accademia delle Belle Arti di Firenze e per il corso di decorazione tenuto dal Prof. Santoianni ha deciso di lavorare ad un progetto che ha un legame profondo con Monteriggioni.

Un arazzo pensato e realizzato come arte pubblica, ovvero con una modalità di presentazione e fruizione dell'arte che entra nel tessuto sociale e nella struttura urbana del comune. Per questo è stato affisso ed esposto direttamente nella sede comunale di Monteriggioni.

"Un’opera che ha un forte significato espressivo perché richiama il profondo legame tra Monteriggioni ed il Medioevo, ma anche per quella forma di fruizione pubblica dell’arte che sta all’origine della realizzazione dell’arazzo – dichiara il sindaco Andrea Frosini – Per questo siamo grati a Diletta De Vitis per la scelta fatta, ma anche orgogliosi per avere sul territorio giovani professionalità di questo calibro. In un secondo momento sposteremo l’arazzo ad Abbadia Isola per dare ancora più risalto all’opera".

L'arte, quindi, sul territorio pubblico come l’occasione di far uscire la creatività dai luoghi, ponendola a stretto contatto con un pubblico ampio. L’opera è stata, infatti, pensate appositamente per il luogo.

"Vorrei ringraziare l’Amministrazione comunale ed il sindaco per avermi dato questa opportunità, che per me ha un grande valore – afferma Diletta De Vitis – Questa opera, da me realizzata, è stata pensata per Monteriggioni, luogo in cui vivo. È composta da 29 scampoli di tessuto broccato di composizione mista tra poliestere e viscosa, creando un arazzo rettangolare di 80 cm per lunghezza e 270 cm per altezza.
La preziosità dei tessuti assieme alla lavorazione realizzata a mano si ispira alla tradizione medievale degli stendardi civili e religiosi ricamati su tessuti pregiati. Riflettendo, così, su quelle che sono le origini del luogo di Monteriggioni l'opera cerca di adattarsi estetica-mente e concettualmente all'ambiente per cui è stata pensata".