Attualità

Un luogo magico tra storia e futuro

Il taglio del nastro della Fortezza è il completamento di tutta l'area di Poggio Imperiale, tra scavi archeologici e fedeli ricostruzioni dell'epoca

Il restauro della Fortezza Medicea voluta da Lorenzo il Magnifico e progettata da Giuliano da Sangallo, si inserisce nel progetto di ampio respiro che ha interessato negli anni tutta la collina di Poggio Imperiale. Il Cassero della Fortezza era già stato completamente restaurato dai primi anni duemila, ed ospita una Piazza d’Armi recuperata in maniera egregia, tanto da essere una terrazza affacciata sulle colline del Chianti. All'interno di questo percorso sono già restaurati anche i bastioni. Ma non è tutto, visto che l’interno della Fortezza ospita importanti scavi archeologici con un villaggio altomedievale preesistente alla Fortezza, unico in Europa. Dallo scavo e dalla nascita del Parco Archeologico ha preso corpo la realizzazione dell’Archeodromo che riproduce in scala il villaggio secondo uno specifico progetto di Fondazione Musei Senesi, Arcus Spa, Università degli Studi di Siena in collaborazione con Arké Archeologia Sperimentale e Archeotipo.

“Qui c’è una città che cresce tutelando la propria storia, recuperando i propri spazi pubblici e restituendoli alla comunità. C’è un passato che può trasformarsi in crescita e sviluppo. Il viaggio deve continuare con la stessa lungimiranza”, ha detto il sindaco di Poggibonsi David Bussagli subito dopo il taglio del nastro della nuova struttura.

L’intervento è stato realizzato con un investimento importante, circa 7 milioni di euro, sostenuto con il contributo della Fondazione MPS e grazie al cofinanziamento della Regione Toscana nell'ambito del programma europeo PIUSS Altavaldelsa “Città di Città” presentato dal Comune di Poggibonsi insieme a quello di Colle di Val d’Elsa e alla Provincia di Siena. Nell’ambito del PIUSS la Regione ha sostenuto il 60 per cento dell’intera operazione di restauro della cinta muraria. I lavori sono stati eseguiti dalla ditta Edilco.srl e sono durati circa un anno e mezzo. Coinvolte la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici e le Soprindenze per Belle Arti e Paesaggio di Siena Grosseto a Arezzo, e per i Beni Archeologici della Toscana.

Al taglio del nastro immerso nel 1500 hanno fatto seguito gli eventi di living history realizzati da archeologi specializzati nel reenactment con alcune fra le migliori compagnie italiane. Circa ottanta rievocatori in abiti storici impegnati in manovre militari, scontri fanti-cavalieri, servizi di pattugliamento per tutta la serata.
Contemporaneamente al Cassero gli archeologi di Archeotipo si sono calati nei panni degli antichi mestieri che rendevano possibile la vita di un villaggio fra il Medioevo ed il Rinascimento.