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Un nuovo ostello sulle ali della Francigena

A Monteriggioni si inaugura una nuova struttura per i pellegrini in attesa del Giubileo: una ristrutturazione da oltre un milione di euro

Un ostello interamente dedicato alla ricettività dei pellegrini lungo la via Francigena ad Abbadia a Isola verrà inaugurato domani mattina alle ore 10 dall’Amministrazione comunale di Monteriggioni in occasione di Slow Travel Festival e in previsione dell’anno giubilare. La struttura, per un totale di 56 posti letto a partire dal mese di novembre, tornerà fruibile dopo un recupero strutturale durato oltre tre anni dopo il recupero del Complesso Monastico di Abbadia Isola fondato nel 1001 dalla contessa Ava, dei signori di Staggia. Composta di due piani proprio accanto alla chiesa romanica ed al complesso monumentale di proprietà comunale all’interno della struttura sono presenti due sale al piano terra che potranno essere destinate ad incontri, una sala ristorazione e una cucina attrezzata. Al piano superiore le camere per l’accoglienza. I lavori, per un importo complessivo di 1milione e 100 euro sono stati finanziati dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena per circa 120mila euro, dalla Regione Toscana per circa 400mila euro e dall’Amministrazione comunale di Monteriggioni per i rimanenti 600mila euro. La gestione dell’accoglienza sarà regolata e affidata tramite un bando pubblico, mentre il servizio di ristorazione, dopo un analogo percorso ad evidenza pubblica, è già stato aggiudicato.

“Per la Toscana la Via Francigena, nel tempo, è diventata un vero e proprio modello di un rinnovato rapporto istituzionale con il territorio all'interno del quale siamo riusciti a trovare un sistema di valorizzazione tra enti locali, soprattutto in tema di messa in sicurezza totale dei percorsi e di promozione, che può funzionare a livello nazionale. – ha spiegato il Sindaco Raffaella Senesi - La Francigena non è solo il recupero di un antico percorso, ma anche l'esempio concreto di uno sviluppo turistico sostenibile e capace di valorizzare un rapporto rinnovato tra visitatori e comunità. Un rapporto che va ben oltre la mera informazione turistica, ma diventa legame di accoglienza e di scambio con le comunità delle aree visitate. In questo contesto si inserisce la valorizzazione del turismo culturale”.