Attualità

Dolore nel parto, professionisti a confronto

Un convegno sulle nuove frontiere dell'analgesia: il caso di Campostaggia come ospedale di confine

"La terapia del dolore è una delle dimensioni a cui lavoreremo per approfondirne gli aspetti nelle varie situazioni cliniche. L’obiettivo è sconfiggere il dolore, una sfida culturale prima che politica. Dobbiamo superare il pregiudizio sul piano del dolore inutile e fare informazione sulle nuove frontiere della ricerca scientifica, nel ‪‎parto indolore e nella fase terminale della vita per rendere 'dolci' questi momenti dell’esistenza di una persona": è questo l'impegno della Regione Toscana espresso da Stefano Scaramelli, Presidente della terza Commissione Sanità e Politiche Sociali intervenuto al convegno sul controllo del dolore nel travaglio di parto che si è tenuto a Chiusi Città.

L'argomento della partoanalgesia, ha concentrato l'attenzione anche sul ruolo dell'ospedale di Campostaggia, anche nella veste di ospedale di confine tra due province. Sono molte infatti le mamme che dalla Provincia di Firenze, piuttosto che da Volterra scelgono il centro nascite valdelsano per mettere alla luce i propri figli. Ed è proprio anche in questa struttura che, come detto nel corso del convengo, vi è una crescente richiesta, per il controllo del dolore in travaglio di parto, sia delle tecniche farmacologiche (Peridurale e Analgesia Inalatoria o gas esilarante), sia di quelle non farmacologiche (parto in acqua, medicina cinese - agopuntura).

Controllare il dolore nel travaglio di parto può contribuire non solo a migliorare la qualità della vita della futura madre, ma anche a ridurre gli effetti negativi del dolore "non" controllato. Nel rispetto della fisiologicità del parto, le principali tecniche di analgesia hanno lo scopo di rimuovere la sensazione dolorosa e l'ansia, lasciando inalterate le altre sensazioni, da quella tattile a quella meccanica della spinta, necessarie al normale espletamento del parto.