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Attualità venerdì 16 ottobre 2015 ore 15:47

Agorà, diretta dalla Fabbrichina

La trasmissione di RaiTre ha dedicato ampio spazio al cantiere abbandonato nel cuore di Colle, tra lavori mai finiti e soldi pubblici buttati



COLLE DI VAL D'ELSA — Il cantiere ormai desolatamente abbandonato della Fabbrichina ha fatto questa mattina il suo ingresso all'interno delle trasmissioni della Rai, visto che all'interno della trasmissione delle terza rete nazionale Agorà è stato allestito un collegamento in diretta per parlare di denaro pubblico buttato al vento e opere incompiute. Il nome di Colle, della Fabbrichina, di Jean Nouvel è dunque balzato nelle case degli italiani grazie alla trasmissione di Rai Tre che ha approfondito alcune tematiche riguardo al cantiere scandalo e soprattutto riguardo al fatto che sulla vicenda non solo non è stata ancora messa la parola fine, ma passeranno ancora diversi anni prima che possa calare il sipario su un misfatto del genere. Non è la prima volta che Tv nazionali e stampa e si dedicano al caso della Fabbrichina, certo è che fa uno strano effetto vedere quelle immagini, ormai così familiari, all'interno di una trasmissione televisiva. Quello scheletro di cemento lasciato inerme, l'acqua che ormai sovrasta tutto il lavoro fatto, nuvole di zanzare che hanno ormai infestato tutta l'area e centinaia di volatili che hanno preso la zona come ambiente naturale sono passato al vaglio dell'inviata della trasmissione che, seppur nelle fretta e nei tempi della tv di Stato, ha passato in rassegna tutte le mancanze del progetto. Il caso, dunque, continua ad essere aperto: il Comune che dice di poter far poco o niente visto che si tratta di investimenti privati, i privati che aspettano le sentenze sulla fine delle varie società coinvolte e l'istituto bancario nella doppia veste di debitore e creditore sembrano attori di uno strano quanto fastidioso gioco delle parti. Chi ci ha rimesso, fino ad adesso, sono i cittadini e la città di Colle: basta alzare solo lo sguardo e vedere che la città non è solo Fabbrichina. Ma ormai, vallo a spiegare alle telecamere della Rai.


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