Commercio, tra crisi e lieve soddisfazione

VALDELSA — "E' stato un Natale in chiaro-scuro - commenta il presidente regionale Massimo Vivoli - per questo c'è grande attesa per il periodo delle vendite promozionali, soprattutto nel settore dell'abbigliamento".

Secondo i dati elaborati in un rapido sondaggio da Confesercenti, la crisi dei consumi che ormai va avanti dal 2008 ha portato a "una flessione complessiva in sette anni del 23 per cento" ma in queste festività natalizie ha registrato "dati che gradualmente si stanno assestando" e "complessivamente meno peggio del temuto con qualche segno di timida ripresa". Dati che rispecchiano anche l'andamento della Valdelsa con situazioni comunque diverse andando a spulciare caso per caso. San Gimignano in questo contesto, se si guardano le attività del centro storico, “reggono” grazie all'attrattiva turistica che, soprattutto in estate garantisce un flusso consistente di visitatori. Anche se molti negozi, in controtendenza rispetto a qualche anno fa, per risparmiare costi, decidono di dedicarsi proprio per questo ad attività “stagionali”. Discorso diverso per Poggibonsi dove, almeno in centro, resiste la via dello shopping per eccellenza, ovvero via Maestra. Qui, grazie anche ad una serie di eventi collaterali che via via vengono organizzati, è possibile costatare come il centro sia affollato spesso di molte persone. Ma è il potere di spesa che poi fa entrare le stesse persone all'interno dei negozi per fare acquisti e in questo senso la crisi morde ancora. Con i saldi che comunque, dal prossimo 3 gennaio, daranno una spinta ulteriore a quanto già fatto in occasione delle festività natalizie. E comunque, anche in via Maestra, permangono ancora cartelli con su scritto “Affittasi” davanti a locali commerciali o negozi che aprono e chiudono in un batter d'occhio.Situazione diametralmente opposta a Colle di Val d'Elsa, dove il centro storico ha perso quasi del tutto la sua fisionomia dettata al commercio. Riescono a galleggiare i negozi “storici”, quelli che con la città hanno subito creato il giusto feeling, mentre per tutto il resto è buio pesto. Le grandi firme, o semplicemente le firme di alcuni brand, sono totalmente assenti, le iniziative non decollano in maniera costante e i commercianti fanno davvero fatica a portare avanti le proprie attività. La maggior parte dei locali commerciali sono vuoti, alcuni si sono ridimensionati notevolmente e altri aspetteranno proprio questi giorni per chiudere definitivamente la saracinesca.

Rimanendo ai dati della Confesercenti, il comparto alimentare, con la tradizione del Natale in famiglia, spiega Vivoli, "ha contribuito ad una live crescita dei consumi ". Molto bene, sul fronte dei regali, biancheria intima, maglierie e camiceria e più in generale accessori quali scarpe e borse.

E ora, come detto, la grande attesa è sui saldi. Difficile fare ipotesi realistiche su quanto gli italiani spenderanno nel periodo dei saldi ma, conclude il presidente regionale, "recenti sondaggi parlano di una media ditra 150 e 200 euro a testa" mentre gli operatori commerciali si aspettano di realizzare "il 20/25 per cento di fatturato annuo".

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