Attualità martedì 08 agosto 2017 ore 16:38
A fianco delle Ong, il punto di vista dell'Arci

La sezione Empolese Valdelsa ha commentato i recenti accadimenti: "Il vero problema è l'incapacità dell'Europa di gestire le migrazioni
EMPOLI — L'Arci Empolese Valdelsa ha commentato i recenti fatti che vedono coinvolte le organizzazioni Ong: "Siamo a fianco delle Ong - hanno detto da Arci - l'operazione intimidatoria di questi giorni sposta l'attenzione sul vero problema delle migrazioni: l'assoluta incapacità dell'Europa di trovare soluzioni alla crisi umanitaria".
"In questi giorni vacanzieri - hanno ripreso - nei quali si presta meno attenzione e ci si approccia forse con più superficialità alle notizie, non può però non destare preoccupazione l'operazione intimidatoria verso le Ong cominciata già qualche mese fa che si concretizza adesso con la richiesta dello Stato di ratificazione da parte delle ong di un codice di condotta in vari punti. Tale codice, a oggi è stato firmato solamente da 2 Ong (Save the children e Moas, a cui si aggiungerà la spagnola Proactiva Open Arms che ha comunicato formalmente la sua adesione), mentre le altre se ne sono tirate fuori. La nostra associazione ritiene che questa operazione di controllo e desautoramento del ruolo delle ong distoglierà l'attenzione da quello che deve essere il vero obiettivo in questo momento drammatico, ossia salvare vite umane in mare e inoltre si configura come un tentativo maldestro di spostare l'attenzione dell'opinione pubblica dal vero problema: incapacità della UE e dell’Italia di trovare soluzioni giuste e praticabili alla crisi umanitaria che investe il vecchio continente".
"Sebbene
molti
dei tredici punti del codice siano da sempre seguiti da tutte le Ong - hanno concluso da Arci - che
operano nel Mediterraneo, ce ne sono fondamentalmente due che ci
lasciano perplessi e sono gli stessi che hanno fatto dire no alla
firma ad alcune ong:
la presenza a bordo delle navi di agenti di polizia giudiziaria
armati e la richiesta di dichiarare fonti di finanziamento a Ong che
pubblicano già i loro bilanci on line, un aspetto che serve solo a
creare diffidenza nei loro confronti.
Insomma, si aggiungono
solamente degli ulteriori
elementi di “controllo” nei confronti delle organizzazioni
umanitarie,
che hanno in questi mesi tratto in salvo il 40% delle persone
sbarcate in Italia, suggerendo che esse non agiscano correttamente e
che il loro operato vada monitorato in maniera sempre più
stringente. Inoltre con il controllo armato si insinua un ulterioren
ulteriore elemento di criminalizzazione dei migranti nel momento in
cui questi sono più vulnerabili; Così
l’obiettivo
del codice Ong sembra non più quello di contribuire a salvare vite
umane, ma solo bloccare i flussi,
impendendo alle persone di mettersi in salvo, e consegnandole di
fatto a bande criminali che controllano il territorio e i porti
libici. Per
questo l'Arci a livello nazionale chiede all’UE
di attivare quanto prima la Direttiva 55/2001, indicando la strada
della solidarietà e condivisione e non della chiusura e
dell’egoismo; di aprire canali di accesso legali e sicuri
sottraendo le persone in cerca di protezione al ricatto dei
trafficanti; di mettere in campo un programma europeo di ricerca e
salvataggio. Misure che darebbero finalmente centralità
alla vita e dignità delle persone e credibilità al nostro Paese".
Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI