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Sport mercoledì 05 marzo 2014 ore 10:33

Graziani si presenta: "E' difficile, ma ce la faremo"

"Voglio dare un'idea di calcio alla mia squadra, anche se il tempo e poco"



POGGIBONSI — "Oggi è il mio primo giorno qua a Poggibonsi e non voglio sentire paragoni con chi ha lavorato qui prima di me. Io parlerò e sarò responsabile di quello che succede da oggi fino alla fine della stagione". Si presenta subito con coraggio e ambizione il nuovo tecnico dei Leoni Archimede Graziani, sicurezza e decisione nel raggiungere l'obiettivo della salvezza.
Un Poggibonsi che utilizzerà quali armi per centrare la salvezza?
"Fondamentali saranno i nostri tifosi perché senza di loro noi possiamo fare poco. Quando sono venuto qua a Poggibonsi da avversario sono rimasto favorevolmente impressionato dalla gradinata giallorossa ed in queste ultime e decisive otto gare il pubblico deve essere dalla nostra parte per darci una grande mano. I nostri tifosi devono essere quelli che capiscono la nostra situazione e magari qualche fischio vediamo di rimandarlo alla prossima stagione, adesso non serve. Mi auguro di riuscire a salvare questa squadra, non è semplice, ma io ci metterò tutto il mio lavoro".
Ha già avuto modo di vedere i ragazzi che fanno parte della rosa dei Leoni?
"Oggi guarderò per la prima volta come lavorano i ragazzi e da domani saprò dire certamente qualcosa in più. Un'idea del gruppo me la sono fatta ma me la tengo per me ed è un'idea molto chiara anche grazie ai colloqui che ho avuto con il direttore Cianciolo".
A livello tattico quali sono le sue convinzioni?
"Non parlo di tattica ma di idee: io voglio dare un'idea di calcio alla mia squadra. Più idee abbiamo e più saremo bravi, viceversa meno idee avremo e meno saremo bravi. Ma è importante sottolineare che le idee si coltivano con il lavoro quotidiano anche se il tempo a disposizione per coltivarle è adesso ristretto".
La sua tesi finale del corso Master per allenatori di Prima Categoria Uefa Pro è intitolata "Le competenze comunicative dell'allenatore di calcio": la sua comunicazione guarda più a Zeman o a Mourinho?
"La comunicazione è un veicolo importante sotto tanti punti di vista. Io qua devo trovare delle motivazioni per la squadra ed in questo sono bravo. In questo momento dobbiamo esser bravi a parlare poco di calcio per far star sereni i giocatori. Dobbiamo vivere in maniera serena queste otto domeniche perché è il momento clou della stagione. Zeman o Mourinho? Io sono Graziani e faccio il Graziani".
Poggibonsi che tappa rappresenta per lei?
"Nelle società nelle quali ho lavorato e che mi hanno dato degli obiettivi, questi sono sempre stati raggiunti mentre quando gli obiettivi non erano chiari ci sono sempre stati problemi come è normale che sia. Io, grazie ai presidenti che mi hanno dato fiducia, ho avuto tante tappe importanti nella mia carriera e Poggibonsi spero che sia uno step lungo, mi piace l'ambiente e sono rimasto colpito in positivo dai tifosi giallorossi. E per quanto lo conosca ancora poco, a pelle mi sento di dire che si sta creando un buon rapporto anche con il Presidente Pianigiani".
La sua carriera, momenti importanti per il suo percorso professionale.
"Da giocatore ho fatto tanta Carrarese, Olbia e poi un grosso infortunio al ginocchio mi ha fermato. Nel frattempo sono diventato insegnante di educazione fisica ed ho praticato altri sport che mi hanno permesso di conoscere ancora di più l'attività fisica. Durante l'Isef sono anche diventato allenatore e poi mi sono specializzato con il Master di cui abbiamo parlato poco fa. A livello di allenatore ho fatto tanta gavetta in Interregionale ed in campionati inferiori che mi hanno dato ed insegnato tanto. Nei Pro ho vinto un campionato a Mantova, una piazza dove se conquisti il secondo posto è una sconfitta e dove avevo a che fare giornalmente con cinque, sei giornalisti ed altrettante televisioni. Da lì è nata la mia idea di tesi".


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