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Cultura mercoledì 04 febbraio 2015 ore 17:36

La speranza nel segno di don Gino Rigoldi

Iniziativa a cura dell'associazione La Scintilla all'interno del programma annuale “Lessico di sopravvivenza morale”



POGGIBONSI — L’esperienza di un prete in prima linea nell’impegno verso i giovani, nelle carceri minorili e in un’importante comunità di accoglienza: è questa l'attività e la vita di don Gino Rigoldi che venerdì alle 21, presso la Sala dell'Amicizia, presenterà “Ricostruire la speranza” perché, come lui stesso dice, “il mio lavoro è costruire speranza, che nella pratica quotidiana traduco con ‘cercare il cuore per costruire progetti’”.

Don Gino Rigoldi cappellano del carcere minorile Cesare Beccaria di Milano, fondatore di Comunità Nuova, onlus che si occupa di tossicodipendenze e disagio giovanile. Ha scritto “Il male minore” e, con don Dario Ciani, don Andrea Gallo e don Giacomo Panizza ha pubblicato nel 2011, per Einaudi Stile Libero, “Dov'è Dio. Il Vangelo quotidiano secondo quattro preti di strada”, curato da Pierfilippo Pozzi.
L’evento, realizzato in collaborazione con “Chiesina e…” fa parte del ciclo di incontri “Lessico di sopravvivenza morale” organizzato dall’associazione La Scintilla grazie al sostegno di Panurania e con il patrocinio del Comune di Poggibonsi. Il ciclo si è aperto con Remo Bodei. Dopo l’appuntamento di venerdì prossimo, il 28 febbraio sarà la volta di Alberta Basaglia che discuterà di “normalità” e presenterà il libro “Le nuvole di Picasso”, il racconto della grande stagione della riforma psichiatrica vista con gli occhi di una bambina, al Teatro dei Leggieri di San Gimignano, nell’ambito di una serata organizzata dalla Compagnia Giardino Chiuso.

Il 13 marzo, in attesa della data dell’incontro con Enzo Bianchi su “Dono e perdono”, sarà la Compagnia della Fortezza di Volterra a raccontare i 25 anni della loro esperienza straordinaria, fatta di “utopia e necessità”, attraverso video, musiche, brevi performance teatrali. Infine, il 17 marzo, Vezio de Lucia, uno dei più grandi urbanisti italiani, parlerà di città e “responsabilità” in occasione dell’omaggio a Francesco Rosi con la proiezione su grande schermo e in versione restaurata del capolavoro “Le mani sulla città”, in collaborazione con la Società Grande Schermo.


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