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Cronaca sabato 21 marzo 2015 ore 10:05

Messaggi di posta come "Cavalli di Troia"

Mail sospette indirizzate a pensionati e anziani, frasi subdole per arrivare al bottino: user e password dell'home banking. Così agiscono i truffatori



COLLE DI VAL D'ELSA — I quattro casi di truffe on line bloccati dai Carabinieri di Colle hanno riaperto alcuni casi già denunciati nelle scorse settimane. Era da tempo infatti che in zona giravano certe mail alquanto sospette. Spesso infatti nel proprio account di posta capitava di vedersi recapitare un messaggio dove venivano richiesti i proprio dati di accesso all'home banking per effettuare dei controlli o delle verifiche. Le mail erano senz'altro truffe, ma agli occhi di utenti poco esperti dei tranelli della rete o di alcuni pensionati, apparivano come un servizio reale che stava effettuando la banca. Così come altre mail contenevano messaggi di materiale ordinato o vinto che sarebbe stato recapitato solo dopo aver scritto i propri dati di accesso. Tutti “cavalli di Troia” per arrivare ad avere ciò che questi malviventi cercavano: ovvero user e password dell'accesso alla banca. Una volta recuperati questi dati il gioco era fatto: passaggi consistenti di denaro in altri conti e azioni fulminee per far sparire le tracce. Perchè a differenza di un furto in un appartamento dove i proprietari si accorgono subito dell'accaduto, nelle truffe on line potrebbero passare anche diversi giorni prima che la vittima se ne possa accorgere. Tempo utile ai truffatori per far perdere le proprie tracce e chiudere i conti bancari dove sono transitati i soldi. Come confermato anche dai carabinieri, infatti, la facilità di reperire informatici esperti a basso costo ed il fatto che la distanza non espone a rischi diretti i truffatori, fa si che i malviventi facciano ricorso a questa forma di reato in maniera sempre più frequente.

La facilità poi, con la quale si rendono disponibili informazioni sensibili, quali ad esempio generalità complete di documenti, numeri del proprio “home banking”, fanno si che il numero di truffe sia potenzialmente infinito o, almeno, in misura eguale al numero di soggetti che fanno ricorso al pc per gestire i propri beni. Occorre quindi prestare la massima attenzione alle mail che arrivano nelle propria casella di posta, di cestinare tutto ciò che non si conosce e prima di aprire file sospetti o rispondere a messaggi che chiedono questo tipo di informazioni chiamare le forze dell'ordine per un immediato controllo.


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