Pii scrive a Renzi: "Non mantieni le promesse"

Ancora nessuna risposta sulla nuova scuola elementare. Senza finanziamenti si andrà avanti lo stesso, ma il Comune dovrà pagare lo Stato

CASOLE D'ELSA — Non tutti sono contenti e soddisfatti del nuovo decreto di Matteo Reni riguardo agli investimenti sulle scuole. Il Progetto "Scuole sicure, Scuole Belle, Scuole nuove" ha portato alcuni benefeici in molte parti d'Italia, Valdelsa compresa, con la realizzazione della nuova scuola di Ulignano. Ma non tutti la pensano così, visto che a Casole d'Elsa aspettano ancora delle risposte concrete da parte del Governo.

Tanto da spingere il primo cittadino di Casole Piero Pii ad inviare una lettera proprio a Matteo Renzi, dopo un ordine del giorno approvato in consiglio comunale all'interno del quale si chiedevano risposte da parte del Premier. “Caro Presidente, il Consiglio Comunale di Casole d'Elsa il 10 settembre ha approvato l'Ordine del Giorno che richiama gli impegni presi dal Governo per finanziare la nuova Scuola Elementare. Ho visto con piacere - si legge nell'incipit della lettera scritta da Pii - che tutto il Consiglio dei Ministri è stato impegnato per l'inaugurazione dell'anno scolastico. Ho visitato anch'io tutte le classi delle scuole del mio Comune e ho, con orgoglio, visto quattrocento bambine e bambini che possono studiare in scuole di buon livello”. Rimane il problema delle risposte disattese che tutta Casole aspetta ormai da mesi. Ed è qui che Pii affonda il colpo: “La risposta che aspettiamo da te è per noi fondamentale e vorrei veramente poter dire ai miei cittadini che il Presidente del Consiglio ha mantenuto la parola data. Ti invito infine a venire a visitare Casole e le sue scuole che, grazie agli investimenti fatti dal Comune, sono un nostro fiore all'occhiello. Nell'incertezza del finanziamento statale abbiamo comunque deciso che spenderemo le nostre ultime cartucce per provare a realizzare la nuova scuola elementare. Abbiamo infatti individuato beni che proveremo a vendere per realizzare le risorse necessarie. E' l'ultima possibilità che abbiamo a disposizione. Ma ironia della sorte, come certo saprai, il Comune dovrà versare allo Stato il 10 per cento di quello che ricaveremo”. Oltre il danno la beffa

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