Cultura venerdì 01 aprile 2016 ore 14:53
Eraldo Affinati sulle strade di don Milani

Lo scrittore, candidato al Premio Strega, a Poggibonsi per parlare del suo libro "L'uomo del futuro"
POGGIBONSI — Lo scrittore Eraldo Affinati sarà a Poggibonsi per
incontrare i volontari della Penny Wirton e per presentare “L'uomo del
futuro. Sulle strade di don Milani”, libro candidato per Mondadori al
Premio Strega. L’iniziativa è organizzata dall’associazione La Scintilla
nell'ambito del ciclo di incontri “Lessico di sopravvivenza morale” e
si svolgerà sabato 2 aprile al Politeama. Alle 17,30 Eraldo Affinati
incontrerà presso il Medialab (dove si svolgono le lezioni) i volontari
della Penny Wirton Valdelsa, la scuola gratuita di italiano per
stranieri fondata da lui e da Anna Luce Lenzi a Roma. A seguire presso
la sala Set incontro con il pubblico e presentazione del libro.
A
quasi cinquant'anni dalla sua scomparsa don Lorenzo Milani, prete degli
ultimi e straordinario italiano, tante volte rievocato ma spesso
frainteso, non smette di interrogarci.
Eraldo
Affinati ne ha raccolto la sfida esistenziale, ancora aperta e
drammaticamente incompiuta, ripercorrendo le strade della sua avventura
breve e fulminante: Firenze, dove nacque da una ricca e colta famiglia
con madre di origine ebraica, frequentò il seminario e morì fra le
braccia dei suoi scolari; Milano, luogo della formazione e della fallita
vocazione pittorica; Montespertoli, sullo sfondo della Gigliola, la
prestigiosa villa padronale; Castiglioncello, sede delle mitiche vacanze
estive; San Donato di Calenzano, che vide il giovane viceparroco in
azione nella prima scuola popolare da lui fondata; Barbiana,
"penitenziario ecclesiastico", in uno sperduto borgo dell'Appennino
toscano, incredibile teatro della sua rivoluzione. Ma in questo libro,
frutto di indagini e perlustrazioni appassionate, tese a legittimare la
scrittura che ne consegue, non troveremo soltanto la storia dell'uomo
con le testimonianze di chi lo frequentò. Affinati ha cercato l'eredità
spirituale di don Lorenzo nelle contrade del pianeta dove alcuni
educatori isolati, insieme ai loro alunni, senza sapere chi egli fosse,
lo trasfigurano ogni giorno: dai maestri di villaggio, che pongono
argini allo sfacelo dell'istruzione africana, ai teppisti berlinesi,
frantumi della storia europea; dagli adolescenti arabi, frenetici e
istintivi, agli italiani di Ellis Island, quando gli immigrati eravamo
noi; dalle suore di Pechino e Benares, pronte ad accogliere i più
sfortunati, ai piccoli rapinatori messicani, ai renitenti alla leva
russi, ai ragazzi di Hiroshima, fino ai preti romani, che sembrano aver
dimenticato, per fortuna non tutti, la severa lezione impartita dal
priore.
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