Attualità martedì 30 agosto 2016 ore 14:22
Servizi scolastici, 150 esenzioni

Aiuti da parte del Comune per 100mila euro nei confronti delle famiglia poggibonsesi in difficoltà
POGGIBONSI — Sono state circa 150 le famiglie esentate dal pagamento
dei servizi scolastici, corrispondenti a circa 100mila euro di risorse
in bilancio destinate a coprire questa tipologia di aiuto. “Si tratta di
un aiuto per le famiglie che presentano gravi situazioni di disagio
economico, che viene stabilito attraverso percorsi di valutazione
professionale dei nostri servizi sociali – dice Susanna Salvadori,
assessore al Bilancio e alle Politiche Educative – I parametri sono
ancorati a protocolli specifici che privilegiano particolarmente la
presenza, in famiglia, di minori o soggetti con problemi gravi di
salute. I servizi sociali attivano gli interventi in maniera coordinata
con altre forme di intervento e servizi del Comune e stanno già
procedendo alle valutazioni per i casi relativi all’anno scolastico che
prenderà il via a breve”.
La misura in
questione si concretizza per la famiglia in situazione di grave
difficoltà come una “mancata spesa” grazie all’esenzione del pagamento.
Può essere il nido, la mensa, il trasporto scolastico. Dipende
chiaramente dalle valutazioni che vengono effettuate dai servizi
sociali. “Ogni singolo beneficio – fa notare Filomena Convertito,
assessore alle Politiche Sociali – è frutto di una valutazione della
criticità dei bisogni da parte dei servizi sociali e di un Progetto
Assistenziale Personalizzato per rispondere ad una situazione di bisogno
specifico, finalizzato ad accompagnare le persone prese in carico verso
l’uscita da una situazione di difficoltà”.
Riferendosi all’anno passato, sono state venti le famiglie esonerate
dal pagamento del nido, quarantasei quelle esonerate dal pagamento
della scuola d’infanzia e ottantotto gli esoneri per chi frequenta la
primaria. E’ quindi 154 il numero complessivo di famiglie aiutate
attraverso esenzioni per il nido (retta e quota pasto), per la scuola
dell’infanzia (retta, quota pasto e quota per il trasporto scolastico),
per la primaria (quota pasto e quota per il trasporto scolastico). Per
fare degli esempi concreti, una famiglia che beneficia dell’esenzione
perché il suo bimbo frequenti il nido, calcolando l’ISEE al minimo,
riceve un contributo “indiretto” di circa 1175 euro per l’intero anno
scolastico. In caso di frequenza della scuola dell’infanzia, sempre
considerando un reddito minimo, le quote di esenzione corrispondono a
circa 603 euro, mentre per la scuola primaria a circa 485 euro.
“Se
andiamo a quantificare gli aiuti concessi con le esenzioni, facendo i
conteggi sulla fascia ISEE più bassa – dice Convertito - vediamo che si
tratta di un impegno di oltre 100mila euro di risorse con cui la
comunità aiuta coloro che sono presi in carico dai servizi sociali,
perché l’Amministrazione sopporta in ogni caso i costi dei servizi che
si erogano ai piccoli cittadini, anche a quelli i cui genitori non
possono pagare”. “Le esenzioni – prosegue Salvadori - si concretizzano
nel bilancio comunale come una entrata non realizzata. Un modo per
garantire servizi educativi anche a chi ha situazioni di disagio,
purtroppo cresciuti negli anni”. “E’ importante sottolineare – concludono – che non ci sono richieste da
fare o domande da presentare, basta rivolgersi ai servizi sociali.
L’esenzione è prevista a seguito dell’analisi e dei percorsi attivati
dai servizi sociali che potranno prevedere l’erogazione di uno o più
benefici economici diretti od indiretti in relazione al grado di
criticità valutato. L’elenco degli esoneri viene poi trasmesso dai
servizi sociali all’ufficio istruzione ad inizio di ciascun anno
scolastico, elenco purtroppo in costante e drammatica crescita negli
ultimi anni”.
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