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Cronaca martedì 16 dicembre 2014 ore 15:36

"Sciopero bianco" al carcere di Ranza

Polizia Penitenziaria sul piede di guerra: struttura sovraffollata e carenza di personale. "Aspettiamo risposte urgenti, andremo avanti ad oltranza"



SAN GIMIGNANO — “Sciopero bianco” per il Personale di Polizia Penitenziaria del Carcere di San Gimignano. La decisione è stata presa qualche ora fa per manifestare contro le ultime decisioni dell'amministrazione penitenziaria e il personale in servizio si asterrà dalla consumazione dei pasti e da qualsiasi pausa, con l'autoconsegna per tutto il turno di servizio.


“La particolarità di questa protesta – ha fatto sapere Marco Iacoboni della Fp Cgil Siena - che nasce da un grande senso di responsabilità verso il servizio prestato e segna anche il profondo senso di dignità di questi lavoratori, non cesserà fino a quando non si metterà la parola fine sulla carenza di personale di polizia. Oggi dopo ulteriori 18 nuovi trasferimenti il personale in servizio è di 140 persone su 180”.

Da tempo ormai il Carcere di Ranza versa in una situazione critica, con un sovraffollamento spropositato e una carenza di personale che mette a rischio sempre di più lo svolgimento del lavoro.

“Una decisione – affermano ancora i sindacati - che aumenta le criticità del sovraccarico di lavoro e di responsabilità legate alla trasformazione della quasi totale popolazione carceraria in detenuti ad alta sorveglianza. A questo si aggiungono i mancati accordi su festività natalizie e congedi ordinari e l'arbitraria decurtazione dei giorni di ferie”.

La protesta ha visto la partecipazione di tutto il personale in servizio, durerà ad oltranza e comunque fino ad una convocazione presso il Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria per la Toscana. Quello che è certo è che il personale non è intenzionato a mollare neppure di un centimetro: “Se non ci saranno risposte adeguate - minaccia Iacoboni - ci riserveremo, unitariamente con le altre organizzazioni sindacali promotrici (Fsa, Ugl, Fsa Cnpp, Sappe, Osapp), di assumere decisioni più drastiche”.


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