Politica mercoledì 18 dicembre 2013 ore 10:01
"Siamo vittime di una politica fiscale caotica"

I sindaci senesi lanciano l'allarme dopo le polemiche sulla Tares. Previsti incontri con commercianti e associazioni di categoria
Ci sono anche i Comune di Poggibonsi, Colle di Val d'Elsa, San Gimignano, Casole d'Elsa e Radicondoli nel documento firmato da tutte le amministrazioni comunali della Provincia di Siena in relazione alle proteste dei cittadini contro l'applicazione della nuova tariffa sui rifiuti. "Siamo vittime di una politica fiscale caotica", è il grido lanciato dai primi cittadini senesi.
I sindaci di questa provincia concordano che gli effetti di tale norma
siano devastanti, che tutta la vicenda normativa della Tares sia
paradossale, che l’intera politica fiscale italiana degli ultimi anni
sia stata una pagliacciata, per cui l’Italia è dileggiata dagli
osservatori internazionali. Ma i Comuni sono, al pari delle categorie
economiche, vittime e non carnefici di una politica fiscale
raffazzonata, confusa, depauperante e deprimente.
"Si ritiene
gravissima poi la strumentalizzazione compiuta da taluni che
attribuiscono alle varie amministrazioni locali la responsabilità
politica di quanto avvenuto - si legge nel documento congiunto firmato dalle amministrazioni comunali locali - Addirittura si è detto che in certi casi si
sono privilegiate alcune categorie (banche, supermercati, uffici) a
danno di altre. Per dovere di cronaca si precisa che sono state svolte
diverse riunioni a livello provinciale alla presenza delle
amministrazioni comunali e delle associazioni di categoria senza
riuscire ad individuare delle alternative regolamentari in linea con la
norma nazionale. La responsabilità politica di queste tariffe e
della confusa normativa che le ha attuate, e più in generale della
situazione attuale dell’economia italiana che deprime gli operatori
economici e le famiglie, è di quei governi che hanno gestito la politica
fiscale, così come tutta la cosa pubblica, soltanto in modo irrazionale
e lontano dalla realtà. Questo a noi non pare un paese normale. Ma non
lo abbiamo voluto noi, così, e stiamo cercando, nel nostro piccolo, di
cambiarlo".
Per il momento, comunque, non sempre possibile una soluzione imminente, anche se i sindaci sono decisi nell'anmdare avanti nella loro protesta: "Ci
impegniamo e ci impegneremo per fare in modo che il gestore del
servizio (progetto 6) raggiunga al più presto gli obiettivi di raccolta
differenziata, e per distribuire i risparmi di costo che ne
conseguiranno premiando i contribuenti più virtuosi, che daranno prova
di conferire i rifiuti in modo civile e consapevole. Tutto questo, a
condizione che lo spirito di collaborazione che anima le nostre
intenzioni venga recepito in modo responsabile da chi, come noi,
vorrebbe un paese normale.”
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