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Attualità giovedì 12 agosto 2021 ore 09:15

Smantellato dai Carabinieri maxi giro di droga

Quattro le persone arrestate e 19 le denunce. Rifornivano Siena e Castelfiorentino. Indagini legate anche alla morte di una campionessa di Ciclocross



SIENA — I Carabinieri di Siena e Firenze hanno concluso una complessa attività di indagine che ha permesso di ricostruire i canali di approvvigionamento e spaccio di sostanze stupefacenti (nello specifico cocaina, hashish e eroina) che rifornivano le piazze di Siena e Castelfiorentino.

Le indagini avviate dai Carabinieri della Compagnia di Siena nell’aprile 2019, coordinate dalle Procure della Repubblica di Siena in una prima fase e di Firenze successivamente, sono state sviluppate insieme a i militari del Nucleo Investigativo di Firenze e hanno portato alla luce un articolato contesto di spaccio nei comuni di: Siena, Monteriggioni, Colle di Val d’Elsa, San Geminiano, Poggibonsi, Certaldo, Castelfiorentino, Gambassi Terme, Montaione, Barberino Valdelsa, Montelupo Fiorentino e Pontedera.

Nel corso dell’attività, quattro soggetti sono stati arrestati in flagranza di reato, due su ordinanza di custodia cautelare e 18 sono stati denunciati in stato di libertà. Importanti sequestri di stupefacente sono stati operati nel centro storico di Siena e nel comune di Castelfiorentino per un totale di oltre un chilogrammo di cocaina, tre chilogrammi di marijuana e novecento grammi di hashish.

L’attività, che ha tenuto in considerazione anche le risultanze raccolte dai Carabinieri in relazione alla morte, a Gambassi Terme nel 2018 , di una campionessa italiana di ciclocross, ha permesso di monitorare un modus operandi consolidato degli indagati che, dopo aver approvvigionato lo stupefacente nella provincia di Pisa, lo vendevano in diverse località tra Siena e Firenze. Anche durante il periodo di emergenza sanitaria e quindi di chiusure e blocchi alla circolazione l’attività non si è fermata: con una maggiorazione dei prezzi di vendita della droga, la stessa veniva consegnata a domicilio, utilizzando le mascherine chirurgiche per nascondere le singole dosi.

Tra gli indagati anche alcune donne, quasi tutte legate sentimentalmente ai membri del gruppo criminale, che nel tempo erano riuscite ad affermarsi con un ruolo principale. Le stesse si occupavano del trasporto dello stupefacente che occultavano, solitamente, nelle parti intime.


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