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Attualità mercoledì 08 luglio 2015 ore 15:20

Tignano, apertura nel segno dell'Islam

Franco Cardini tra i protagonisti della 28esima edizione del Festival per l'Ambiente e l'Incontro tra i Popoli



BARBERINO VAL D'ELSA — Qual'è il filo conduttore che lega un'opera artistica, delle danze orientali e l'incontro con l'Islam di Franco Cardini? Sono sempre di più le discipline e le scienze “esoteriche”, o quelle olistiche, che trovano nell'unità delle conoscenze la chiave per interpretare le ragioni profonde della nostra esistenza. Tutte le “cose” appaiono frammentate in apparenza ma sembrano essere legate dal filo conduttore della saggezza. Basterebbe dunque mettersi alla ricerca per iniziare a scoprirne i segreti. Una ricerca che partirà proprio da Barberino Val d'Elsa con l'inaugurazione, questa sera, della 28esima edizione del Tignano Festival per l'Ambiente e l'Incontro tra i Popoli. I protagonisti di questa speciale apertura, con inizio alle 21,15, incontro-dibattito a ingresso libero, organizzato in collaborazione con l'associazione culturale Cittadinanza Attiva e Partecipazione, dal titolo “Islam, scontro di civiltà?”. Relatore il professor Franco Cardini, storico e saggista di fama internazionale.

Sarà l'artista Patrizio Landolfi a introdurre la serata e presentare la sua opera dal titolo piuttosto eloquente: “L'Umiltà”. Sono la presunzione e l'arroganza, secondo l'autore, le cause di ogni violenza e atrocità che il mondo degli adulti è in grado di produrre. L'opera vede rappresentate le quattro religioni più diffuse al mondo, al centro l'uomo che attraverso l'umiltà può trovare la via del dialogo e dell'incontro con l'altro.

Seguiranno le danze del ventre dedicate a Madre Terra a cura di Ani Farokhians. Nata in Iran, ma di origini armene, ha imparato la danza del ventre da una maestra egiziana. Dal 1988, ispirata dalla meditazione e dalla conoscenza di Sahaja Yoga, ha contribuito a far conoscere la danza del ventre nelle sue vere radici, come la danza di Madre Terra.

La serata prosegue tra storia, riflessioni, ma anche analisi di pregiudizi e false conoscenze circa una cultura, quella islamica, multiforme e dalle infinite sfaccettature e il "corto circuito" che mescola categorie etniche con categorie religiose o che identifica i musulmani con i "fondamentalisti" o "pagani".


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