Lavoro venerdì 23 agosto 2024 ore 18:55
L'algoritmo multa i rider, "Costretti a velocità da Pogačar"
Protesta la Cgil per le prestazioni richieste ai ciclofattorini, chiamati a pedalare a più non posso in barba a traffico e caldo e senza pause
FIRENZE — Costretti a prestazioni da Pogačar al Giro d'Italia pena multe inflitte dall'algoritmo: protestano i rider e al loro fianco si schiera la Filt Cgil Firenze-Prato-Pistoia che nel mirino mette l'algoritmo di una delle principali compagnie di delivery che sanziona i ciclofattorini per "low perfomance", prestazione scarsa in poche parole.
Traffico, caldo: nulla vale a fronte dell'implacabile algoritmo, impalpabile negriero che non conosce viabilità né stagioni.
“È inaccettabile. I calcoli non tengono conto delle condizioni di traffico e sicurezza - scrive Cgil in una nota - e le pause non sono tempo perso ma necessarie, specialmente con la calura estiva. Si pretendono tempi da Pogačar al Giro d’Italia: così aumentano stress, fatica, rischi stradali. In generale c’è un deciso peggioramento delle condizioni di lavoro tra orari saturi, distanze sempre maggiori anche a fine turno, scorretti rimborsi. L’incolumità di chi lavora deve venire prima del profitto”.
Come funziona
La compagnia utilizza una app di gestione dell'organizzazione del lavoro che calcola percorsi e tempi di consegna a suo avviso ottimali: "Senza considerare la topografia della città e senza valutare quali siano i percorsi più sicuri in base al traffico, alle caratteristiche delle strade e tutte le variabili che possano sussistere. In molti casi i tempi calcolati non risultano compatibili con gli itinerari consigliati, e se questo crea eccessive pressioni a chi svolge il proprio lavoro spingendolo a correre più del dovuto esponendolo così ad eccessivi rischi".
Un esempio pratico: a una rider che usa una bici muscolare, ovvero non elettrica, è arrivata una sanzione pari a 3 ore di multa per una consegna che prevede una distanza di 6,4 chilometri. "L’algoritmo ha previsto una velocità media di percorrenza, in mezzo al traffico e con tutti gli imprevisti tipici dell’attività su strada, pari a 26,3 km/h, una media non troppo inferiore a quella che ha permesso a Tadej Pogačar di aggiudicarsi il Giro d’Italia 2024", ironizza Cgil.
Inoltre, gli algoritmi non tengono conto delle pause obbligatorie che le lavoratrici e i lavoratori devono fare per mitigare i rischi causati dal lavoro in esterno, con le alte temperature o con una condizione climatica avversa. Le pause, che siano tra una consegna ed un’altra oppure durante lo svolgimento delle stesse, sono fondamentali per riposarsi, reidratarsi e prevenire malori o incidenti, ma l'algoritmo le considera come tempo perso penalizzando così i rider che vogliono lavorare in sicurezza.
Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI