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Attualità mercoledì 23 novembre 2022 ore 11:30
Esperti a confronto sulla salute femminile
Lente sulla medicina di genere con focus sul benessere e la sicurezza sul lavoro all'interno della cinque giorni "La Toscana delle donne"
FIRENZE — A parità di patologia gli organismi maschile e femmiline reagiscono in modo diverso, e lo stesso accade per i farmaci che però sono quasi sempre testati prevalentemente su soggetti maschili. E allora ecco che oggi i riflettori si sono accesi sulla salute delle donne, con la medicina di genere e il benessere e la sicurezza sui luoghi di lavoro al femminile sotto la lente della "Toscana delle donne", la cinque giorni voluta dalla Regione Toscana per approfondire i temi legati all'universo regionale in rosa.
Le occasioni sono state stamani un convegno a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della giunta regionale toscana, articolato prima in una tavola rotonda e poi in un focus sul benessere e la sicurezza sul lavoro al femminile, e nel pomeriggio un incontro fra esperti ad Arezzo Fiere nel secondo dei quattro giorni della XVII edizione del Forum Risk Management, in cui si è parlato del tema nell'ottica delle malattie infettive: diverso modo in cui agiscono i virus nelle donne rispetto agli uomini al Long Covid e differenze nell'uso dei farmaci antivirali all'influenza.
L’iniziativa nella Sala Pegaso si è aperta con i saluti dell'assessore regionale al diritto alla salute Simone Bezzini che ha chiarito l'ambito di riflessione: “Spesso la salute e la medicina di genere viene associata alla sfera sessuale e riproduttiva. E’ l’aspetto chiaramente più evidente – sottolinea l’assessore – ma non è solo questo”.
I lavori, coordinati dalla dirigente dell’assessorato Daniela Matarrese, responsabile dell’assistenza sanitaria territoriale e da Michela Maielli che è responsabile dell’assistenza ospedaliera, qualità e reti cliniche, sono proseguiti con la tavola rotonda a cui hanno preso parte Moigan Azadegan (coordinamento regionale per la medicina di genere), Catia Vuoto (medico agopuntore), Katia Belvedere (direttrice generale Ispro), Vittoria Doretti (responsabile regionale del codice rosa), Maria Josè Caldes (responsabile del Centro di coordinamento regionale sulla salute globale) e Lucia Pasquini (responsabile del Centro regionale di riferimento della medicina fetale).
A seguire si sono alternati gli interventi di Giovanna Bianco, responsabile del settore prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro in assessorato, e di Laura Belloni, responsabile del Centro regionale criticità relazionali.
La Toscana un passo avanti
Sul fronte della medicina di genere la Toscana è un passo avanti: “E' stata – ha ricordato l’assessore Bezzini - una delle prime regioni a lavorare su tutta una serie di progettualità e che si è dotata di strumenti tesi a promuovere la salute e la medicina di genere. Si tratta di un tema importantissimo”.
Con il centro di coordinamento e salute di genere inserito dal 2014 tra le strutture del governo clinico regionale la Toscana ha insomma precorso i tempi: “La forza ed efficacia delle azioni, in questo come in altri settori, sta nel creare reti”, ha commentato Moigan Azadegan, medico donna del coordinamento regionale per la medicina di genere.
Ecco così, tra i percorsi diagnostici terapeutici assistenziali, un progetto sulla preservazione delle fertilità o sulla valutazione del rischio cardiovascolare della donna in menopausa. E poi screening e diagnosi prenatali, una rete per la gestione delle gravidanze a rischio o sulla depressione post partum.
Anche le medicine complementari integrate entrano in campo: dall’agopuntura alla fitoterapia e l’omeopatia. La loro visione olistica della salute, dove mente e corpo formano un insieme unico, hanno sempre dedicato un’attenzione particolare all’approccio di genere e risultano particolarmente ‘affini’ ai bisogni delle donne.
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