Questo sito contribuisce alla audience di 
QUI quotidiano online.  
Percorso semplificato Aggiornato alle 12:45 METEO:POGGIBONSI11°23°  QuiNews.net
Qui News valdelsa, Cronaca, Sport, Notizie Locali valdelsa
venerdì 29 marzo 2024
Tutti i titoli:
corriere tv
Sinner-Medvedev, dal 2020 alla finale dell’Australian Open: tutti i precedenti

Attualità lunedì 03 novembre 2014 ore 08:05

Un piastrino di guerra per riportarlo in vita

Renato Niccolini, disperso in Russia nella Seconda Guerra Mondiale, verrà ricordato a Certaldo insieme ai familiari



CERTALDO — Martedì 4 Novembre 2014, in occasione della Giornata delle Forze Armate e Festa dell’Unità Nazionale, il Comune di Certaldo, ANCR e ANPI, ricorderanno il soldato e autiere Renato Niccolini, originario di Gambassi Terme ma i cui familiari risiedono oggi a Certaldo, disperso in Russia durante la Seconda Guerra Mondiale, del quale è stato recentemente trovato il “piastrino di riconoscimento” che verrà riconsegnato ai familiari.

Nato a Gambassi Terme il 1 ottobre 1921, da Niccolini Livio e Nigi Assunta, aveva tre fratelli, Rutilia Niccolini, classe 1909, Emilia Niccolini, classe 1910, e Rutilio Niccolini classe 1913, ed era, dunque, il più giovane. La famiglia si trasferirà nel Comune di San Gimignano, nella frazione di Badia a Elmi negli anni successivi. Dopo le scuole Renato divenne, come del resto la maggior parte delle persone all’epoca, un agricoltore.

Per quanto riguarda il periodo di guerra, dalla lettura approfondita delle lettere, malgrado il testo talvolta sia incomprensibile si evince che Renato inizialmente è a Cuneo e fa parte della 247esima Autosezione Pesante, nel maggio del 1942 Renato comunica il suo passaggio alla Pompa deposito e con lettera di pochi giorni dopo scrive di essere passato definitivamente al 201esimo Autoreparto Pesante Quarta Divisione Alpina Cuneense ed attende di partire per il fronte russo. Dal fronte russo le lettere cominceranno ad arrivare sempre di meno. Le più significative sono quelle del mese di Dicembre 1942, e la più commovente, anche se il testo è scarno, è senz’altro quella datata 11 gennaio 1943, e scritta, come sopradetto, al sacerdote, come se Renato avesse saputo che di lì a pochi giorni il suo destino sarebbe stato segnato.

I familiari vissero l’attesa del suo ritorno in maniera dolorosa. All’epoca i genitori cercarono di reperire sue notizie attraverso vari canali.

Solo nel 1995 riceveranno un documento dal Ministero della Difesa dove viene comunicato loro ufficialmente (dopo l’accesso agli Archivi segreti di Stato a Mosca dove era custodita la documentazione dei militari italiani) che il soldato Renato Niccolini, già dichiarato disperso, era stato catturato dalle forze armate Russe il sei giorni dopo l'ultima lettera a Rossoch, ed internato nel campo 159 di Odessa, ove è deceduto. La salma di Renato non è stata mai recuperata in quanto i sovietici avevano sepolto i caduti nelle fosse comuni.

Con il ritrovamento del piastrino di riconoscimento, è come se fosse tornato definitivamente a casa assieme a chi non c’è più ed ai familiari ancora in vita. La giornata di commemorazione si aprirà alle ore 9 in Piazza Boccaccio con la Santa Messa nella Chiesa di San Tommaso in onore ai Caduti e ai Dispersi di tutte le guerre, mentre un'ora più tardi deposizione della corona al sacello dei Caduti in Piazza della Libertà. Alle ore 10,30 in Piazza dei Macelli, al “Centro I Macelli”, consegna ai famigliari del “Piastrino di Riconoscimento” del Soldato Autiere Niccolini Renato disperso in Russia durante la Seconda

Guerra Mondiale.


Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI

Ti potrebbe interessare anche:

Tag
Iscriviti alla newsletter QUInews ToscanaMedia ed ogni sera riceverai gratis le notizie principali del giorno