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Cronaca giovedì 12 giugno 2014 ore 14:39

Andrea Dell'Orso, tra ricerca e legame con la città

Il sindaco Bussagli ha incontrato il giovane ricercatore poggibonsese che presenterà i suoi brevetti in Giappone e Norvegia



POGGIBONSI — Gli auguri del sindaco David Bussagli al giovane Andrea Dell’Orso, poggibonsese di 28 anni che a 24 anni ha brevettato un sistema per rendere più chiare le immagini delle risonanze magnetiche. Andrea, tecnico di radiologia dell’azienda Usl 11 di Empoli, studia Ingegneria biomedica ed ha sviluppato un’idea che riconosce gli ‘artefatti’ e ricostruisce un’immagine che ne è priva. Tale idea è stata realizzata nel software sviluppato insieme all’informatico Giovanni Arisi, anche lui poggibonsese doc, che si può installare su qualsiasi macchina RM in commercio senza necessità di modifiche tecniche , materiali e costi aggiuntivi significativi.

Questa mattina, Andrea si è incontrato con il Sindaco a Palazzo Comunale. “Un piacere immenso salutarlo – dice il Sindaco David Bussagli - e fargli gli auguri e le congratulazioni a nome della città. Sono tanti i giovani ricercatori che si danno da fare, e pochi, come Andrea riescono a farcela al di fuori dei canali istituzionali. Sono comunque tutti da ringraziare e da apprezzare. Ho conosciuto Andrea alcuni mesi fa e con piacere l’ho salutato pochi giorni prima della partenza per il Giappone dove mi fa una certa impressione sapere che l’unico italiano presente sarà un poggibonsese. Bravo Andrea, un orgoglio per tutti noi”.

Andrea Dell’Orso presenterà la sua ricerca a due congressi internazionali, il primo in Giappone e il secondo in Norvegia. “Per me è veramente una grande soddisfazione – dichiara - partecipare a due congressi di questa importanza scientifica e avere l’occasione di conoscere personalmente i massimi esponenti del settore di cui mi occupo. Sono anche orgoglioso di rappresentare in quelle sedi la mia città di Poggibonsi. Nel frattempo la ricerca sta continuando anche su un sistema per ottenere un ingrandimento delle parti anatomiche in esame, maggiore di quello ottenibile con l’attuale tecnologia. Anche se ancora la ricerca scientifica non è terminata, i risultati sono promettenti”.

L’incontro di questa mattina è stato anche l’occasione per ripercorrere l’iter della scoperta. Come racconta lo stesso Andrea “spesso capita che i problemi più frequenti vengano risolti con l’applicazione di soluzioni apparentemente semplici, ma a cui nessuno aveva pensato prima. Sarà capitato un po’ a tutti di tornare a casa pensando al lavoro, di ripensare a quello che non c’è riuscito bene o come volevamo, cercando una soluzione per la prossima volta. Nel nostro lavoro quotidianamente siamo vicini ai pazienti che affrontano con apprensione un esame diagnostico importante come la Risonanza Magnetica, e che può avere un risultato che può sconvolgere la vita, ci immedesimiamo volendoli aiutare con tutti noi stessi. Per questo non ho mai smesso di studiare, per cercare di sviluppare un'idea e poi cercare di applicarla. Penso che sia un comportamento normale per tutti, specialmente per coloro che vivono nella sanità”.


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