Dalla Valdelsa bufera interna al Pd

VALDELSA — Una bufera interna al Pd che parte anche dalla Valdelsa: Sabrina Benenati, Componente dell'Assemblea dell'Unione Comunale di San Gimignano, dell'Assemblea e della Direzione Provinciale Siena, Fausto Bertoncini, componente dell'Assemblea dell'Unione Comunale di Colle di Val d’Elsa, dell'Assemblea e della Direzione Provinciale Siena e dell'Assemblea Regionale Toscana, Catia Fagioli, Componente dell'Assemblea dell'Unione Comunale di Colle di Val d’Elsa e Riccardo Pecciarini, componente dell'Assemblea dell' Unione Comunale di Poggibonsi, hanno inviato una lettera ai segretari provinciali, regionali e nazionali del Pd, ovvero Guicciardini, Parrini e Renzi per comunicare l'uscita dallo stesso partito.

“Oggi siamo qui a comunicare la nostra decisione di dimetterci da ogni incarico nel partito, come pure la scelta di non rinnovare la tessera. Ce ne andiamo. Lo facciamo insieme, con una scelta collettiva, condividendo la considerazione che il Partito Democratico non riesce più a rappresentare gli interessi, né a incarnare le speranze di una parte ormai maggioritaria nella società italiana che, non trovando più risposta nell’offerta politica presente, abbandona persino la pratica del voto, o va a rimpinguare i risultati di chi si nutre del voto di protesta”: una dura presa di posizione da parte degli iscritti valdelsani, ai quali si sono aggiunti altri tesserati provinciali, che scuote il Pd senese. Una dura analisi su quanto sta facendo il Pd a livello nazionale, ma frecciate anche all'operato locale: “Aggiungiamo a tutto questo il fatto che il PD nel territorio è incapace di articolare un qualunque pensiero politico autonomo e minimamente strutturato. La discussione e il confronto, quando avvengono – si legge ancora nella lettera - si svolgono al di fuori del partito per poi essere portati all’interno esclusivamente sulla base degli schieramenti precostituiti. I circoli, che ancora esistono sulla carta, sono da tempo stanze vuote e disabitate”.

Parole dette e non dette, ma soprattutto la concretezza di lasciare anche incarichi all'interno dello stesso partito: “Crediamo di avere ancora risorse umane e di esperienza da impiegare in maniera utile alla collettività e ci mobiliteremo con entusiasmo per coinvolgere le tante persone che il PD ha isolato negli ultimi anni, ci rivolgeremo ai tanti che oggi non si sentono rappresentati da questo partito e che guardano con speranza alla possibilità che la sinistra in Italia possa trovare una voce e una rappresentanza adeguata alle sfide oggi in campo. Una sinistra che sappia mettersi al servizio di una idea di governo per la quale non conti solo vincere, indipendentemente dal come e per fare cosa; una sinistra che non dimentichi il proprio programma il giorno dopo averlo enunciato e avere chiesto ai cittadini elettori il voto a sostegno; una sinistra che mantenga saldi i propri valori di riferimento e le proprie funzioni di rappresentanza sociale e politica. Una sinistra che non può essere rinchiusa in un tweet”.

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