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Attualità lunedì 18 maggio 2015 ore 18:19

Fabbrichina: fenomeno da campagna elettorale

Il M5S è stato il primo a porre il cantiere all'attenzione della politica nazionale

Il M5S chiede il referendum, la Lega presenta un esposto, Toscana a Sinistra chiede l'intervento della Regione, il Pd tace, nonostante due colligiani



COLLE DI VAL D'ELSA — “Ho appena visto con i miei occhi il sindaco Canocchi fare spallucce alle richieste dei cittadini di ordinare almeno un sopralluogo per verificare lo stato di sicurezza e di salubrità della Fabbrichina, e di mantenere una costante comunicazione con la cittadinanza sulla vicende. A fronte di questo atteggiamento non si può che invocare l'impegno a sviluppare la massima collaborazione tra Regione e comune, data la rilevanza dell'intervento e la necessità di recuperare importanti finanziamenti europei”: parole di Fiorenza Bettini, candidata della Circoscrizione Siena al Consiglio Regionale per Sì -Toscana a Sinistra dopo le dichiarazioni del primo cittadino di Colle riguardo al problema del cantiere scempio nel centro della città.

Una presa di posizione decisa che fa da contraltare a quella del Movimento 5 Stelle di Colle che da mesi e mesi richiede e propone lo strumento del referendum per capire cosa fare di tutta l'area. E' così, dunque, che le forze politiche locali si stanno muovendo in vista della campagna elettorale per le Regionali per commentare, proporre e arginare il problema del cantiere della Fabbrichina. Non ultima, anche la Lega Nord si è posta in maniera inequivocabile sulla vicenda: esposto alla Procura per individuare le vere responsabilità del disastro.

Un quadro abbastanza delineato, nel senso che in campagna elettorale tutto e permesso e quindi è chiaro che l'argomento Fabbrichina è quello con più appeal nei confronti degli elettori. Ma se da una parte le forze politiche dell'opposizione, almeno a livello nazionale e regionale, si fanno sentire, chi invece sulla vicenda non apre bocca è il Pd. E pensare che due dei sei candidati al consiglio regionale della Toscana sono non solo vecchi amministratori locali, nel senso temporale del termine, ma soprattutto due colligiani. Strano, ma forse poi nemmeno tanto, che in questo caso si preferisca toccare tasti di lavoro, viabilità e infrastrutture, piuttosto che il cantiere della Fabbrichina. Intanto i mesi passano, la magistratura farà il suo corso e il cantiere sarà ancora lì. Con i candidati alle regionali che, una volta passata la tornata elettorale, torneranno ad ammirarlo e a commentare solo in cuor loro come qualche mese fa. Senza, purtroppo, riuscire a muovere foglia.


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