La corsa alla Regione si gioca a Colle

COLLE DI VAL D'ELSA — Che il Pd, sconfitto nell'ultima tornata delle comunali, con un risultato storico, si giocasse proprio a Colle gran parte della credibilità e del futuro in vista delle regionali, in pochi lo avrebbero predetto. In realtà, a una settimana dal voto, appare chiaro come, probabilmente, per i candidati maschili del Pd alle regionali i conti saranno fatti proprio nella città del Cristallo. Come ormai è noto, oltre al capolista Stefano Scaramelli, gli altri candidati del Partito Democratico sono due colligiani: l'ex presidente della Provincia Simone Bezzini e l'ex sindaco proprio della città del cristallo, nonché consigliere regionale uscente Marco Spinelli. Niente di strano, almeno fino ad adesso, se non che Colle in queste settimana si è divisa in tre: in che percentuali lo diranno le urne. Scaramelli, con l'apertura anche di una sede elettorale, ha molti seguaci e simpatizzanti in città, soprattutto quella parte di renziani che dalle primarie dello scorso anno si era schierata a favore di Claudio Marinangeli nella corsa al candidato sindaco piddino. Il membro della deputazione nazionale del Pd può contare su uno zoccolo abbastanza duro, fatto di persone che fin da subito si sono dichiarate renziane della prima ora, andando contro agli altri schieramenti del Pd all'epoca schierati prima con Berzani e poi con Cuperlo e Civati, ma non certo con l'attuale premier. Tra questi, si è esposta in maniera concreta anche Filomena De Marco, presidente del consiglio comunale colligiano. Di quel gruppo di renziani che aveva appoggiato la candidatura di Claudio Marinangeli, però, alcuni si sono staccati, appoggiando la candidatura di Marco Spinelli. L'ex sindaco ha ancora diversi amici ed estimatori in città, gente che lo ha visto crescere, sia personalmente che politicamente e che non ha intenzione di tradirlo. Tra questi anche il sindaco attuale, Paolo Canocchi, che, restio ad apparire a qualsiasi evento mondano, ha fatto visita in maniera puntuale all'inaugurazione della sede elettorale dello stesso Spinelli assieme a membri della Giunta e del Consiglio Comunale, facendo scaturire non poche polemiche tra le altre forze politiche che hanno ricondotto il gesto di amicizia ad un probabile patto sancito durante la scorsa campagna elettorale. Da non sottovalutare anche la candidatura di Simone Bezzini, appoggiato, molto più di Spinelli, dai “vecchi” militanti del Pd colligiano, compagni che hanno lanciato lo stesso Bezzini prima come segretario comunale, quando quel ruolo aveva molto più peso specifico di adesso, e poi verso gli scranni dell'amministrazione provinciale. Un Bezzini che su Colle ha lavorato sottotraccia, sapendo di poter contare su un numero consistente di voti, preferendo far uscire allo scoperto, in maniera del tutto pubblica, tutta la parte istituzionale di Poggibonsi, con sindaco ed ex sindaco in testa. Come in un testa a testa da giocarsi fino all'ultima curva, i due colligiani, più il terzo “adottato” se la giocheranno fino all'ultimo voto, ma è chiaro che in base a chi la spunterà si potranno aprire scenari diversi. Con una vittoria di Bezzini, infatti, tutta la parte renziana del Pd sarà costretta a sparire definitivamente così come, con una vittoria di Scaramelli sarà data una spallata a tutto il vecchio apparato politico colligiano, mettendo in piedi una nuova stagione politica. L'incognita maggiore, riguardo al futuro, se la dovesse spuntare Spinelli: potrebbe essere un carro sul quale salire o dal quale scendere in maniera naturale o indifferente.

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