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Attualità giovedì 04 maggio 2017 ore 15:24
Primo soccorritore, il corso per entrare nel team
In caso di emergenza possiamo salvare una vita! Questo lo slogan con il quale la Pubblica Assistenza di Poggibonsi lancia il proprio nuovo corso
POGGIBONSI — Partiranno da lunedì 8 Maggio i corsi per diventare soccorritore di primo livello alle 21,15 presso la sede della Pubblica Assistenza di Poggibonsi in via Dante.
Il corso avrà una durata di 20 ore complessive a cui faranno seguito le ore di tirocinio pratico; le lezioni si terranno il lunedì ed il giovedì.
“Maggio ci ha trovati in pieno fervore con le nuove attività della Pubblica Assistenza di Poggibonsi – spiega il presidente Stefano Macciò - iniziano infatti i corsi per Soccorritore Volontario di livello base ed in più cominciamo un nuovo percorso nelle scuole elementari con lo scopo, attraverso un gioco, di educare e di far gestire situazioni di emergenza proprio ai più piccoli che cominceranno così a familiarizzare con la causa del soccorso e dell’aiuto agli altri”.
Al corso può accedere chi ha compiuto i 16 anni di età, previa presentazione di attestazione medica di idoneità psicofisica al servizio rilasciata da non più di tre mesi.
Si rinnova poi per il quarto anno il progetto “Soccorrere giocando”, dedicato alle prime tre classi delle scuole elementari del I Circolo didattico di Poggibonsi, che si svolgerà nell’arco di tre ore, durante le quali i formatori e volontari della Pubblica Assistenza, usando un linguaggio semplice e diretto con i bambini, tratteranno argomenti delicati come lo svenimento, l’attacco cardiaco o il semplice, non di minor gravità, incidente domestico provando a far capire ai piccoli l’importanza di un immediato soccorso che, data l’età e il tipo di formazione, non toccherà a loro ma che, grazie a loro, potrà essere attuato tempestivamente.
“L’approccio didattico è innovativo e positivo – spiega Macciò - I bambini saranno messi al centro dell’attenzione rendendoli i protagonisti di avvincenti avventure e non i malcapitati di brutti avvenimenti: il nostro obiettivo non è formare dei soccorritori ma far capire ai bambini che purtroppo non sempre tutto va come deve andare ed anche una persona cara può essere colpita da un evento spiacevole e c’è bisogno di chiamare aiuto: i bambini sanno usare telefoni, tablet e altri strumenti di comunicazione, il loro aiuto potrà essere di fondamentale importanza per risolvere in maniera positiva uno spiacevole evento”.
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