Attualità giovedì 14 luglio 2016 ore 14:17
Poggibonsi ricorda la Liberazione

Il 18 luglio di 72 anni fa i partigiani entrarono in una città deserta distrutta dai bombardamenti
POGGIBONSI — Lunedì 18 luglio la città ricorda il 72esimo anniversario
della liberazione dal nazifascismo, con la fine della guerra e l'entrata
a Poggibonsi, il 18 luglio del 1944, delle brigate partigiane e delle
truppe Alleate del generale Juin. Come ogni anno, per ricordare
l’anniversario, vi saranno le celebrazioni ufficiali promosse
dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con l’Anpi locale.
Alle
9 sarà deposta una corona alla lapide in memoria della Liberazione in
piazza XVIII luglio. A seguire, intorno alle 9,30, le celebrazioni si
sposteranno nel sottopasso di largo Gramsci dove la corona sarà deposta
all’opera di Franco Giannini dedicata a “La Liberazione” che è stata
svelata proprio l’anno passato nel corso delle celebrazioni per il 71esimo
anniversario. In largo Gramsci vi saranno i saluti istituzionali alla
presenza del sindaco David Bussagli.
Poggibonsi
fu liberata dopo dieci giorni di battaglia furibonda. Fondamentale fu
il ruolo svolto dalle brigate partigiane poggibonsesi. Nei pressi della
città i partigiani parteciparono attivamente alla battaglia contro
l’occupazione nazi-fascista, fianco a fianco con le truppe alleate che
avevano superato lo sbarramento tedesco nella zona di Cedda. Dopo i
partigiani inseguirono i tedeschi fino oltre Barberino Val d’Elsa. Oltre
ai partigiani, la liberazione di Poggibonsi avvenne in seguito
all’avanzata delle truppe del corpo di spedizione francese comandate dal
generale Alphonse Juin. Il fronte della guerra si spostò a Poggibonsi
dopo che le truppe avevano combattuto aspramente nella zona tra Colle
Val d’Elsa e San Gimignano. I soldati entrarono a Poggibonsi dove
trovarono soltanto le macerie di una città deserta colpita dai
bombardamenti alleati durante i mesi dell’occupazione tedesca.
Poggibonsi
è stato un Comune socialista in epoca prefascista grazie ad un forte
movimento operaio e contadino. Durante il periodo fascista furono
diverse decine i processati dal Tribunale Speciale e i confinati. Molti
di più furono coloro che, pur non essendo attivi nell’antifascismo,
espressero una forte opposizione passiva al regime. Con lo scoppio della
guerra ed il passaggio del fronte, forte fu l’impegno della Resistenza.
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