Attualità lunedì 14 settembre 2015 ore 18:23
Scuola, la carica dei quattromila
Domani si torna sui banchi di scuola, il saluto del sindaco Bussagli: "Senza Patto di Stabilità molti più investimenti"
POGGIBONSI — “L’avvio dell’anno scolastico è uno dei momenti centrali nella vita di una comunità. C’è un mondo intero che si mette in moto. Un mondo che coinvolge bambini, bambine, studenti di varie età, le loro famiglie, tutto il personale quotidianamente al lavoro. Un mondo fatto di impegno, di servizi da attivare, progetti da avviare o da portare avanti. C’è sempre tanta emozione”. E' così che il sindaco di Poggibonsi David Bussagli ha voluto salutare l'imminente inizio dell'anno scolastico che riguarda oltre 3mila studenti se si considera le scuole medie e che supera i 4mila con i più grandi del Roncalli.
Saranno infatti 2692 gli studenti che torneranno sui
banchi della scuola dell’infanzia, elementare e media statale, fra
Istituto Comprensivo 1 e 2 ai quali si aggiungono i circa 1200
ragazzi e ragazze che torneranno ad animare il
Roncalli-Sarrocchi.
“Una comunità enorme – ha detto il
Sindaco - che ha bisogno di tutto il nostro sostegno affinché la
scuola sia sempre più il luogo dove si costruisce il futuro. Luogo
di formazione, di crescita, di conoscenza, luogo di relazione e di
confronto. Questi principi sono alla base della scuola pubblica e di
ogni progetto educativo che si fondi sull’uguaglianza,
l’inclusione, la solidarietà. Valori che ci appartengono e in cui
la nostra comunità si riconosce. Oggi più che mai, in una società
in perenne evoluzione e in cui non manca chi divide e allontana,
dobbiamo ribadire con forza il ruolo e i valori della scuola
pubblica”.
Un mondo scolastico che per Poggibonsi
rappresenta anche un orgoglioso fiore all'occhiello, come ha voluto
precisare lo stesso Bussagli: “La scuola è, nella nostra comunità,
motivo di vanto. C’è una grande qualità fatta di persone,
strutture, progetti. Certo, servirebbero maggiori risorse e quindi
investimenti e sblocco del Patto di Stabilità. Occorre fare di più
per valorizzare le persone che nella scuola lavorano e che la rendono
bella. Ma, pur nelle mille difficoltà, la scuola resta centrale.
Centrale la funzione che svolge come luogo della crescita personale,
culturale e sociale”.
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