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Attualità giovedì 17 novembre 2016 ore 15:21

Spazi pubblici, il Comune chiarisca

Confcommercio e Confesercenti chiedono all’Amministrazione comunale di attivarsi rapidamente. Ampio disappunto tra i commercianti dopo l'assemblea



SAN GIMIGNANO — “Confesercenti e Confcommercio hanno invitato gli operatori di San Gimignano ad un incontro pubblico che si è tenuto il 7 Novembre scorso per l’esame del nuovo regolamento per l’occupazione degli spazi pubblici. Tutti i presenti hanno espresso il proprio disappunto per un regolamento approvato velocemente e con tempi eccessivamente ristretti per adeguarsi alle nuove disposizioni, evidenziando le ovvie difficoltà a farlo entro la fine dell’anno”.

Confcommercio e Confesercenti congiuntamente tornano a parlare della questione degli spazi pubblici degli esercizi commerciali a San Gimignano. Un tema che aveva portato l'amministrazione comunale ai ferri corti proprio con le due associazioni di categoria.

“Avviare una procedura per la richiesta di autorizzazione paesaggistica o monumentale, come necessario per tutte le attività del centro storico che volessero utilizzare lo spazio pubblico per tavoli, ombrelloni o bacheche (come da anni avviene) - fanno notare - necessita di un tecnico che abbia tempo e modo di elaborare una proposta di progetto che poi dovrà essere valutata ed autorizzata dalla Soprintendenza, come da decreto legislativo 42/2004”.

“La questione è semplice - aggiungono - tutti gli esercenti sono in possesso di titoli autorizzatori ed hanno pagato la tassa per l’occupazione degli spazi al comune di San Gimignano e sono/erano perciò convinti di essere in regola con gli adempimenti richiesti fino a ieri. Senza volere entrare nel merito di dove si siano persi gli adempimenti obbligatori sino ad ora, non si vede altra soluzione che non sia la proroga della data di entrata in vigore del nuovo regolamento, dando più tempo a tutti per adeguarsi”.

“Chiediamo inoltre che sin da ora venga concordato con la Soprintendenza un calendario di conferenze dei servizi per l’anno 2017, in modo da ridefinire le regole e soprattutto evitare che si determinino situazioni di danno economico ad imprese la cui unica “colpa” è quella di essere ubicate in un centro di grande pregio storico-architettonico”.

“Sarebbe l’occasione giusta per confrontarsi con gli uffici preposti – concludono - al fine di rivedere tutta una serie di aspetti procedurali, entrare nel merito di alcune indicazioni contenute nel testo proposto ma, soprattutto, dotare il Comune di uno strumento, in linea con i dettami della legge, che non vada a stravolgere la gestione di decine di attività che producono reddito e occupazione”.


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