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Il rapper Salmo libera in mare l'aragosta ordinata al ristorante: «Mi ha guardato negli occhi e non sono riuscito a mangiarla»
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Cronaca giovedì 15 febbraio 2018 ore 10:59
Mazzetta ripresa in diretta, patteggiano in due
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Si tratta dell'ex presidente dell'Ance e di un funzionario del Provveditorato delle opere pubbliche. Tangente sui lavori al carcere di S.Gimignano
FIRENZE — Si è concluso con due patteggiamenti il procedimento a carico dell'imprenditore di Pontassieve Stefano Fani, amministratore dellegato della Sire spa e a suo tempo presidente degli industriali edili del capoluogo toscano, e di Francesco Saverio Marino, funzionario del Provveditorato alle opere pubbliche della Toscana residente a San Giovanni Valdarno. Entrambi erano accusati di corruzione e altri reati per una tangente da 2.800 euro versata da Fani a Marino per ottenere l'affidamento diretto di alcuni lavori urgenti al penitenziario di San Gemignano.
Il passaggio della mazzetta fu ripreso in diretta il 3 novembre 2016 da una telecamera nascosta dalla Guardia di Finanza e, dopo l'arresto, sia Fani che Marino confessarono. Non si trattò di un episodio isolato: secondo l'accusa, alcuni mesi prima, Marino aveva riscosso altri 2.200 euro da una persona incaricata sempre da Fani.
Davanti al gup, Marino ha patteggiato una pena a un anno e sei mesi di carcere e una multa da 400 euro. Fani invece ha patteggiato un anno e quattro mesi di detenzione versando allo Stato un risarcimento di 36mila euro.
Nell'inchiesta sono coinvolti anche altri tre imprenditori edili, due fiorentini e uno originario del Kosovo, che eseguirono per conto della società di Fani lavori in subappalto nel carcere di San Gimignano. I loro difensori hanno chiesto la sospensione del processo con messa alla prova.
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