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Attualità lunedì 04 dicembre 2023 ore 15:55
Più fondi alla sanità pubblica, raccolte 60mila firme
Il plico con le sottoscrizioni dei toscani è stato consegnato in Regione: è in appoggio alla proposta di legge presentata dalla Toscana al parlamento
FIRENZE — Più fondi alla sanità pubblica e sostegno alla proposta di legge al parlamento presentata nei mesi scorsi dalla Toscana: per questo la Cgil ha raccolto le firme di 60mila cittadini e cittadine, e oggi ha consegnato il plico in Regione.
Il passaggio di mano è avvenuto tra il segretario regionale Cgil Rossano Rossi e il suo omologo per Spi Cgil Alessio Gramolati col presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e l'assessore regionale al diritto alla salute Simone Bezzini.
Il progetto di legge presentato dalla giunta regionale toscna al parlamento prevede un incremento del Fondo sanitario nazionale di circa 4 miliardi l'anno, cifra che porterebbe il finanziamento annuale al 7,5% del Pil.
Le firme sono state raccolte nel giro di due mesi, fra Ottobre e Novembre, nelle sedi Cgil e Spi o nel corso di presidi e manifestazioni. La raccolta non è chiusa, anzi è possibile firmare fino a metà Dicembre online.
Non solo perché è già avviata una nuova campagna di comunicazione, questa volta via social. Si chiama Impazienti. L'obiettivo: arrivare a 100mila firme in totale, da consegnare al Consiglio regionale della Toscana.
Hanno detto
“Oggi in Italia solo il 6,2% del Pil nazionale è destinato alla sanità – ha spiegato Giani -. Nel 2020 era il 7,2%: un punto percentuale in meno in tre anni, di fronte a prezzi e costi che a causa dell’inflazione sono aumentati. In Germania e in Francia riservano alla sanità il 9% del Pil. Noi chiediamo di allinearci almeno alla media europea”.
“Rigraziamo la Cgil – ha commentato Bezzini - per aver portato tra le persone la nostra proposta di legge, facendo loro comprendere che in questo momento storico c’è bisogno di una grande mobilitazione unitaria e popolare a difesa della sanità pubblica e per destinarvi maggiori risorse. Altrimenti il sistema scivola verso il privato e noi non lo vogliamo”.
“Negli ultimi anni sono stati fatti tagli esagerati sulla sanità – si è soffermato Rossi -: 37 miliardi in meno, spesi nel privato e che non tutti si possono permettere. In Italia ci sono oramai 12 milioni di persone che non si curano più adeguatamente".
Di “un ordigno messo sulla sanità pubblica” ha poi parlato Gramolati: “La manovra del Governo, determinando uno sbilancio di questo genere, provocherebbe un aumento dei costi a carico dei cittadini, perché si dovrebbero recuperare le risorse per pareggiare i costi, e una diminuzione dei servizi".
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