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Attualità martedì 10 ottobre 2023 ore 11:05

Specie aliene, ecco i 10 killer dell'agricoltura

Esemplare di vespa velutina

Una classifica degli animali più pericolosi che avanzano in Toscana. Alberi da frutto, miele, abitanti del mare, viti e olivi ad alto rischio



TOSCANA — Si va dalla flavesceza dorata che minaccia la produzione di vino alla cimice marmorata asiatica e la Drosophila suzukii che attaccano decine di specie di alberi da frutto, dalla vespa velutina, il calabrone killer che stermina le api e mette in pericolo la biodiversità al granchio blu che divora cozze e avannotti fino alla cecidomia degli olivi, al cinipide galleno dei castagni, al cerambicide dal collo rosso (Aromia Bungi), un pericolo per pesche, albicocche e susine, al batterio che provoca una gravissima malattia del pero ed melo per finire con il punteruolo del fico. 

Sono queste le principali specie aliene portate in Toscana dalla globalizzazione degli scambi e dai cambiamenti climatici che stanno causando milioni di euro di danni alle produzioni agricole con pesantissimi effetti sul piano alimentare, ambientale, paesaggistico ed economico. A tracciare il quadro della situazione è Coldiretti Toscana che ha stilato una classifica delle dieci specie aliene più pericolose per il futuro dell’agricoltura.

Al primo posto, considerando l’importanza del settore frutta che sviluppa oltre 1 miliardo di euro di valore alla produzione interessando quasi 13 mila aziende e 60 mila ettari di superficie agricola c’è la flavescenza dorata inserita nella lista dei 20 organismi nocivi per il territorio dell’Unione Europea e quindi soggetta a lotta fitosanitaria obbligatoria. 

Al secondo posto, tra i nuovi arrivi, c’è la “cimice asiatica” che è particolarmente pericolosa per la frutticoltura. Sul podio, al terzo posto, data l’importanza del comprensorio frutticolo della Valdichiana troviamo la Erwinia amylovora o colpo di fuoco batterico scoperto nel 2021. 
Subito sotto, in quarta posizione, si trova la Drosophila suzukii il moscerino killer individuato nel comprensorio della Ciliegia di Lari fresca di riconoscimento della certificazione IGP. 
Quindi ecco il granchio blu che in poco tempo ha colonizzato tutta la costa diventato una calamità. 

Aveva quasi azzerato la produzione di castagne e farine e mandato sull’orlo del fallimento molte imprese agricole il cinipide galleno (Dryocosmus kuriphilus) non è ancora stato sconfitto del tutto ma la strada intrapresa è quella giusta. Sesto gradino.
Al settimo posto si inserisce la cecidomia dell’olivo rilevata in Lunigiana. 

Attacca il tronco dei fichi portandolo alla morte il punteruolo nero (Aclees taiwanensis), la sua presenza è stata segnalata nelle zona di Carmignano, Montecarlo e Garfagnana e rilevata per la prima volta nel 2005 in un vivaio di Pistoia. Ottava posizione.

Nono la vespa velutina o calabrone asiatico che è molto diffuso nella provincia di Massa Carrara e nella vicina provincia di Lucca ma primi casi sono stati rilevati anche nel pistoiese e nel pratese. 
Chiude il cerambicide dal collo rosso delle drupacee (Aromia Bungi) rilevato a fine di Giugno nel territorio di Rosignano Marittimo a Livorno. 


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