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Cultura mercoledì 09 settembre 2015 ore 14:28

Un ponte teatrale tra la Valdelsa e l'Amiata

La "bottega" di teatro di Francesco Chiantese sbarca anche ad Abbadia San Salvatore: un lavoro di ricerca e di espressione culturale



VALDELSA — “Il teatro è l'artigianato delle relazioni” è l'affermazione con cui da diversi anni, Francesco Chiantese, ricercatore e pedagogo teatrale da inizio e fine ai suoi percorsi teatrali ed è forse anche per questo che, quest'anno, ha deciso di rendere il proprio teatro un ponte che colleghi i due estremi della provincia senese.

L'Officina Teatrale da lui guidata, la sua “bottega teatrale” dove si scopre e ci si perfeziona da attori e registi, avrà quest'anno due punti di incontro in totale dialogo tra loro: il primo è quello oramai tradizionalmente attivo ed amato in Valdelsa, a Poggibonsi, presso la Scuola di Danza “Sinfonia della danza” e il secondo verrà inaugurato il 10 settembre presso il centro Shin Shatsu di Abbadia San Salvatore.
I due percorsi, che si muoveranno in maniera parallela, sono costituiti da un incontro settimanale da tre ore, offerto ad un costo veramente popolare, affiancato da una serie di seminari di approfondimento che hanno visto coinvolti negli anni alcuni dei più interessanti nomi del teatro contemporaneo.

“Quello che mi piace sottolineare sempre, che credo sia la cifra distintiva del lavoro che facciamo assieme – ha detto Francesco Chiantese – è l'assoluto amore per l'aspetto artigianale del lavoro teatrale. Incontriamo assieme, io ed i miei allievi, le principali teorie teatrali, dalle tecniche di Grotowski, alle riflessioni di Peter Brook, agli accorgimenti registici di Nekrosius, ed alla grande tradizione teatrale italiana legata al teatro degli Eduardo ed alla narrazione; ma tutto avviene attraverso la pratica, il lavoro alla costruzione dello spettacolo, il lavoro di allenamento su se stessi. Proprio come in una bottega artigiana non c'è una reale distinzione tra vecchi allievi e nuovi”.
Il percorso è aperto a donne ed uomini dai 16 anni in su ed il lavoro viene svolto con un numero “limitato” di allievi perché ci sia la possibilità di formare seguendo le esigenze e gli interessi di ogni singolo.


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