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Attualità giovedì 01 ottobre 2015 ore 17:45

Geotermia: si semplifichino le procedure

Alcuni operatori della 'nuova' geotermia, riuniti nella Rete Geotermica, ascoltati dalle Commissione regionale



FIRENZE — Lo sfruttamento della risorsa geotermica di nuovo sul tavolo della Regione, dopo che la moratoria di sei mesi al rilascio di permessi di ricerca e relative proroghe, per la realizzazione di pozzi esplorativi, è scaduta il 24 agosto scorso. Stavolta, dopo i sindaci ascoltati il 16 settembre, in audizione alla Commissione Territorio e ambiente sono andati ieri, 30 settembre, i rappresentanti delle Rete Geotermica.

LA RETE. Rete Geotermica, lo ricordiamo, è una associazione di imprese che operano nel settore geotermico; raccoglie alcune delle società (come Graziella Green Power, Sorgenia, Geoenergy, Toscogeo, Gesto Italia e Magma Energy Italia) titolari di alcuni permessi di ricerca rilasciati in Italia, e in Toscana, per lo sviluppo della nuova geotermia, dopo la liberalizzazione del mercato. Insieme a questi operatori, fanno parte delle Rete Geotermica anche soggetti industriali specializzati nella progettazione e realizzazione di impianti della filiera geotermica.

IL PROTOCOLLO. I rappresentanti delle Rete presenti in audizione, come spiega una nota stampa del consiglio regionale, hanno richiamato la Regione ad attuare i punti del protocollo d’intesa siglato nel 2014 tra Regione Toscana e Rete geotermica. Un documento che prevedeva di "coordinare gli enti pubblici i cui territori sono interessati dai permessi di ricerca per la geotermia e i titolari di questi permessi, con l’obiettivo di ridurre gli effetti cumulativi degli impatti ambientali a favore dello sviluppo sostenibile". In ballo, dunque, c'è lo sviluppo della geotermia, con la ripresa della ricerca e il via ai permessi.

LE RICHIESTE.  Durante l'incontro gli operatori hanno posto "l’accento sull’importanza della regolamentazione dei permessi di ricerca". "Da parte della Rete - prosegue la nota stampa - arrivano richieste precise alla commissione in particolare riguardo alla semplificazione del processo amministrativo e al rispetto delle tempistiche per il rilascio delle autorizzazioni"
“La vita di un progetto geotermico è troppo complessa - hanno spiegato gli operatori - dall’individuazione di un’area interessante alla produzione di un kilowatt/ora ci sono tempi di 82 mesi, tra fasi autorizzative ed esecuzione”. 

La Rete chiede, inoltre, il “mantenimento delle competenze amministrative per le procedure autorizzative in capo alle Regioni e l’affidamento all’organo centrale della formulazione di regolamenti attuativi”. 

I rappresentanti di Rete Geotermica hanno poi parlato dell’importanza di creare una filiera per dare centralità alla risorsa nel quadro energetico nazionale, di promuovere una buona geotermia, di sviluppare tecnologie ecocompatibili e progetti industriali integrati con le attività delle comunità. “Se si sviluppasse il potenziale geotermico di oggi raggiungeremmo – hanno fatto presente - il 10 per cento di fabbisogno nazionale nei prossimi 20 anni con investimenti attorno a 15 miliardi di euro e con la creazione di nuova occupazione”. 
Affrontato anche il tema di valorizzazione e sviluppo della geotermia come opportunità per il turismo. Geotermia che è stata definita come “una risorsa rinnovabile, sostenibile, programmabile, presente nel territorio italiano e in grado di produrre sia elettricità che calore; una risorsa che non inquina le falde acquifere, non depaupera i territori, non causa emissioni atmosferiche, non dà origine a fenomeni di subsidenza o di sismicità indotta”.

LA REGIONE. L'audizione in commissione Territorio e ambiente è stata presieduta da Stefano Baccelli (Pd) il quale ha ricordato come questa si inserisca "in una serie di approfondimenti effettuati dalla commissione sul tema della geotermia". Tema - ha aggiunto - che verrà affrontato anche nella prossima seduta del Consiglio regionale con la discussione della mozione che vede primo firmatario il capogruppo Pd Leonardo Marras”. Mozione che doveva arrivare in Consiglio regionale già a settembre, ma che probabilmnete sarà discussa nella prossima sefuta.

“La Regione – ha concluso Baccelli – non esaurisce il suo ruolo con il solo rilascio di autorizzazioni, ma deve svolgere anche il suo compito politico in termini di programmazione, pianificazione e coordinamento”. In questo senso, spiega ancora la nota stampa, il presidente ha sottolineato l’importanza di coerenza da parte della Regione con il protocollo d’intesa sottoscritto nel gennaio 2014 con la Rete geotermica.


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