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Cronaca mercoledì 08 aprile 2015 ore 09:07

Amiche criminali, sedicenni in carcere

Azione dei Carabinieri di Poggibonsi in pieno centro

Estorsione ad un poggibonsese: rubano portafogli e cellulare, per la riconsegna chiedono soldi, altrimenti lo avrebbero denunciato per molestie



POGGIBONSI — Nuovo caso di estorsione a Poggibonsi con minori finiti in manette. Dopo il caso della scorsa settimana con un sedicenne finito al carcere minorile per estorsione nei confronti di un proprio compagno, questa volta nei guai sono finite due ragazze, anch'esse sedicenni, una di origine albanese e l'altra campana, entrambe di Poggibonsi. Secondo la ricostruzione effettuata dai Carabinieri di Poggibonsi, le due ragazze avevano messo in piedi una organizzazione criminale solo per arrotondare la paghetta settimanale dei genitori. La vittima, dal quale è partita la denuncia, un ragazzo 24enne di Poggibonsi che in una sera qualunque ha conosciuto le due amiche all'interno di un locale: due chiacchiere, una bevuta e poi i tre si appartano in macchina solo per scambiare qualche battuta, come vedranno successivamente i Carabinieri attraverso le telecamere a circuito chiuso della zona in cui si erano soffermati i auto. In quella occasione le due sedicenni rubano al ragazzo portafogli e cellulare. Dopo qualche giorno si rifanno vive, intimando di consegnare una somma di denaro per poter riconsegnare quanto maltolto. Il poggibonsese, tramite terze persone, fa arrivare la somma di denaro pattuita alle due ragazze, ma in cambio consegnano solo il portafogli e la patente, senza il cellulare. Da qui l'ulteriore richiesta di altro denaro con la minaccia di non recarsi dai Carabinieri altrimenti avrebbero loro stesse denunciato il giovane per molestie sessuali. Ma il poggibonsese si reca lo stesso dai Carabinieri perché si rende conto di essere entrato all'interno di un meccanismo di estorsione dal quale difficilmente sarebbe uscito: i militari dell'Arma acquisiscono le immagini delle telecamere, certificano la versione del giovane e si mettono sulle tracce delle due ragazze, scoprendo giri, amicizie e azioni comunque criminali. Decidono così di entrare in azione. Il giovane si presenta all'appuntamento pattuito con le ragazze per la consegna del denaro, ma a quell'appuntamento ci sono anche i Carabinieri in borghese che subito dopo il passaggio di mano dei soldi bloccano le ragazze. Una delle due si mette subito a piangere urlando di essere molestata sessualmente da un giovane che si trovava poco distante. La messa in scena continua in caserma, con le due giovani che non vogliono fornire né le generalità né il numero di telefono dei propri genitori. Ma ormai non c'è più niente da fare: per le due giovani criminali si spalancano le porte del carcere minorile in attesa della decisione del giudice.


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