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Attualità venerdì 28 maggio 2021 ore 10:54

Un Consiglio comunale aperto ad "alta tensione"

Comitato per la tutela e difesa della Valdelsa

Secondo il Comitato per la tutela della Valdelsa l'assemblea ha evidenziato le lacune dell'Amministrazione sulla distilleria. Al Tar l'ultima parola



BARBERINO TAVARNELLE — Il 20 maggio è stato indetto dall'Amministrazione comunale un consiglio aperto, per dialogare sull'ampliamento dei cicli produttivi della distilleria Deta nel Comune di Barberino Tavarnelle e sulle prospettive della Valdelsa. La modalità online ha creato dei problemi sulle tempistiche degli interventi. Ci sono state scintille tra Amministrazione e cittadini a causa del poco tempo a disposizione per gli interventi online.

La tensione era palpabile, il Comitato per la tutela della Valdelsa sostiene di aver "ravvisato una serie di comportamenti scorretti durante questo appuntamento. Il primo è stato il pochissimo tempo a disposizione per i cittadini che si oppongono alla nuova ciminiera. Il secondo è stata l'assenza del rappresentante della Regione. Una mancanza che non chiarisce la responsabilità dell'autorizzazione ambientale".

"Riteniamo inoltre grave che alla seduta sia mancato uno degli attori principali: la Regione Toscana, specialmente in questo periodo dove sono emerse gravi criticità per l'ambiente. Sarebbe stato meritevole e utile ascoltare le preoccupazioni dei cittadini e informarci anche chi era il direttore del settore ambiente nel periodo durante il quale sono state fatte le conferenze dei servizi e concessa l'Aua alla Deta (Autorizzazione unica ambientale) n. 2582 del 19 febbraio. Sul sito della Regione non risulta infatti chi fosse il Direttore nel periodo agosto 2020/26 febbraio 2021, data nella quale ha ripreso servizio il precedente direttore Edo Bernini, il cui rapporto era terminato a luglio" insistono.

Le spiegazioni degli aspetti tecnici, illustrati dal dottor Poggi dell'Arpat, relativi all'istruttoria all'Aua hanno fatto rumoreggiare i cittadini, con l'elenco dei possibili inquinanti che il camino potrà emettere. In particolare con la nomina della diossina. Il tecnico dell'Arpat ha precisato che non dovrebbe essere il questo il caso, rassicurando che le temperature all'interno del comignolo della Deta non saranno alte a tal punto da produrre questa sostanza. Ha però ammesso che "era stata trovata una situazione più critica di quella ipotizzata".

Su questo aspetto il Comitato ha dei dubbi e teme che in realtà, la possibilità di produzione di inquinanti pericolosi per l'uomo sia maggiore di quanto detto. Le preoccupazioni sono state confermate, quando l'assessore Fedi, ha informato che "la Asl ha attivato la procedura di vigilanza sulle attività". Adesso la parola passa ai giudici amministrativi che dovranno esprimersi sulla legittimità o meno degli atti.

Intanto i cittadini di Vico e gli operatori del settore sono preoccupati dall'impatto che i fumi della distilleria avranno sulle strutture ricettive vicine, la possibilità di un calo di fatturato e di arrivi per questa estate non è da escludere. La convinzione dell'Amministrazione di essere sulla strada giusta per molti è un'illusione. "Quando comprenderanno il danno ormai sarà tardi", questa è l'opinione che serpeggia tra chi si oppone. 

Vista la lontananza delle posizioni di entrambe le parti, sarà l'intervento dei togati del Tar ha segnare il punto, per capire in quale direzione andrà la vicenda.


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