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Attualità venerdì 16 settembre 2022 ore 11:53

Distilleria, tra un mese l'esito del ricorso

Il Tribunale amministrativo regionale si pronuncerà fra 30 giorni sulle istanze presentate dal comitato di tutela della Valdelsa



BARBERINO TAVARNELLE — Da oltre un anno e mezzo va avanti la battaglia per ottenere delle risposte sulle attività della Deta a Zambra nel Comune di Barberino Tavarnelle.

Tra un mese il Tar della Toscana si esprimerà sulle istanze presentate dal Comitato. La prima riguarda il rilascio della nuova Autorizzazione Unica Ambientale a cura della Regione Toscana che, pur avendo abbassato i limiti delle emissioni in atmosfera, con i fatti, ha triplicato la durata lavorativa portandola da 150 a 300gg/24h. Mediamente la vecchia proprietà lavorava sui cento giorni l'anno. Le ragioni dei cittadini sono legate alla lunga esposizione giornaliera ai fumi della produzione. Questa infatti potrebbe produrre effetti negativi sulla salute, oltre danneggiare il periodo di attività lavorativa turistica nel territorio. In più si raddoppiano le emissioni di fuoriuscita alla ciminiera, portando il valore da 35000 Nmc/h a 75000 Nmc/h. Congiuntamente al raddoppio di questi valori la nuova AUA permette potenzialmente a Deta di lavorare un quantitativo di vinacce di almeno 10 volte superiore rispetto a quello che lavorava la precedente gestione

L'altra istanza è contro la costruzione della ciminiera di 60 con autorizzazione comunale. Dopo il primo anno di funzionamento è del tutto evidente che la nuova ciminiera non ha risolto la problematica per cui è stato pensata e autorizzata dal Comune. Oggi è appurato che la sua altezza non è sufficiente per perforare la barriera dell'inversione termica. Il risultato è che oltre a subire insopportabili miasmi, che incidono pesantemente sulla qualità di vita per evitare l’odore insopportabile, problema questo supportato da oltre 120 segnalazioni di cittadini tra ottobre 2021 maggio 2022 a cui si aggiungono le oltre 40 segnalazioni dopo la riapertura dell’impianto a giugno. 

La Regione ha disposto la chiusura dell’impianto per oltre un mese, visto che l'azienda non riusciva a lavorare nella norma. La riapertura è stata concessa solo dopo le prescrizioni di Arpat, ma i problemi odorigeni sono continuati.

Le ragioni del Comitato si basano inoltre su un fattore ambientale, la zona della Zambra è satura di aziende impattanti, come si legge già nel piano strutturale e regolamento urbanistico del Comune di Barberino del 2008. Di fatto la costruzione della ciminiera spiegano che ha aggravato questa situazione già complessa.

L'azienda dal canto suo ha sempre ribadito come fattore positivo la crescita occupazionale che nel 2020 continuano i cittadini è stata mediamente di 35 persone con il 25% circa di personale stagionale o a temine e nel 2021 di 31 unità. La precedente gestione ne impegnava 25.

Altro aspetto non da poco che interessa molte attività  turistiche volano economico per il territorio, aziende e esercizi temono per la situazione degli odori, tali emissioni danneggiano la presenza di visitatori che pernottano nella zona incriminata. A questo lungo elenco il Caggiunge l'incremento del traffico veicolare pesante dei camion che portano vinacce, facendo crescere il traffico, inquinando l'aria. 

Le speranze dei numerosi cittadini che hanno raccolto il supporto di altre associazioni e imprese della vallata, è quella di una pronuncia a favore da parte del Tar. Una decisione che va a tutela dell'ambiente e del ripristino delle condizioni di vita ottimali, con un occhio per la salute del territorio.


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