Rammarico del Comitato per la decisione del Tar

BARBERINO TAVARNELLE — La risposta dei cittadini contrari all'ampliamento della distilleria non si è fatta attendere. Sulle motivazioni del Tar il gruppo spiega il suo punto di vista contestando le decisioni del Tribunale.

Il primo punto riguardava la non legittimità a presentare il ricorso, in questo caso il Comitato dà la sua versione mettendo l'accento sul "mancato aggiornamento dei dati catastali".

Al secondo punto sulle emissioni, il giudice ha stabilito che "l'innalzamento del camino ad altezza tripla appare suscettibile di migliorare e non peggiorare la situazione delle emissioni odorigene". Questa motivazione "non tiene conto delle argomentazioni sulla composizione dei fumi", presentate dai cittadini.

Gli abitanti della zona di Vico d'Elsa nel Comune di Barberino Tavarnelle sono convinti che il futuro darò loro ragione "quando gli effetti dell'attività industriale andranno a danneggiare le altre attività della zona e quando i patrimoni immobiliari del territorio si deprezzeranno".

Il Comitato aggiunge "per noi si apre un periodo durante il quale la battaglia sarà intensificata. Sono tanti i dubbi e le perplessità insorte", ma ci tengono a ribadire che il ricorso è in essere e il Tribunale dovrà esprimersi sulle autorizzazioni ambientali. 

Ci tengono, infatti, a ribadire ancora che" la composizione dei fumi non è conosciuta e la percentuali di emissione di gas tossici come la diossina non è dato sapere in quali quantità vengono immessi in atmosfera".

Questa deliberazione dei giudici non ferma la battaglia che proseguirà senza indugi per fermare quello che i cittadini coinvolti definiscono "un avvelenamento collettivo".

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