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Attualità sabato 03 luglio 2021 ore 14:37

Vino bloccato, proteste del Consorzio del Chianti

Ritardi dal Ministero per i controlli sullo stoccaggio. Lasciapassare necessario per poter immettere sul mercato le bottiglie di rosso



BARBERINO TAVARNELLE — Un intoppo rischia di rendere più complicata la ripresa del settore vitivinicolo, questo è l'allarme lanciato dai produttori. Se ne fa portavoce il presidente del Consorzio del vino Chianti Classico Busi. Spiega infatti che prima di essere immesse sul mercato le bottiglie, devono ricevere il nullaosta che ne certifica il corretto stoccaggio.

Tocca al Ministero fornire il via libera, ma questo tipo di controlli sono in ritardo e tante aziende non possono vendere le loro bottiglie, una beffa vista la ripartenza del settore horeca.

"Nei mesi del lockdown, per non svendere le bottiglie, un decreto ministeriale aveva introdotto lo stoccaggio per sei mesi. Prima di immettere il vino sul mercato gli imprenditori devono attendere i controlli finali, da effettuarsi da parte di Agecontrol, previsti proprio dal decreto del Ministero delle Politiche Agricole, senza i quali Agea non sbloccherà le partite, autorizzando il successivo e speriamo immediato pagamento dei contributi promessi per aiutare le imprese in crisi di liquidità. Ma questi controlli sono stati appena avviati ben oltre la scadenza dell’impegno sottoscritto dalle aziende, ed in molti casi ancora non ci sono ancora stati". Spiega irritato il presidente Busi.

Rincara la dose “E’ gravissimo che il ministero non abbia organizzato i controlli durante i mesi di blocco in modo da permettere, appena possibile, di rimettere i nostri prodotti sul mercato - continua Busi -. I produttori di Chianti hanno firmato contratti di vendita che non possono rispettare a causa dei ritardi della burocrazia, è inaccettabile."

Lancia quindi un appello al Ministro Patuanelli affinché prenda atto di questo vulnus e lo risolva il prima possibile. Le aziende, messe in ginocchio dal Covid, ora rischiano di non potersi rialzare per colpa di un ritardo ministeriale. Una beffa feroce vista la ripartenza delle attività di ristorazione, del turismo e degli eventi, le principali linee di sbocco del mercato vincolo chiantigiano.


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