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Cronaca mercoledì 18 marzo 2015 ore 19:44

Discriminazione sull'autobus, dov'è la verità?

Tutta Colle si interroga sul caso della Moschea

Ne parla anche la Rai. La Lega Nord attacca, Tiemme minimizza. Il sindaco tace, ma l'assessore Berti sbotta: "Strumentalizzazione da idioti"



COLLE DI VAL D'ELSA — L'episodio delle ragazze che sarebbero state fatte scendere dall'autobus che porta alla Moschea di Colle per motivi religiosi ha fatto il giro d'Italia. Giornali, quotidiani on line e pure all'interno di una trasmissione della Rai hanno parlato dell'accaduto, anche se nella città del cristallo in molti si interrogano ancora da che parte stia la verità. Perchè se la denuncia è stata fatta dalla Lega Nord Toscana con tanto di particolari interessanti, è anche vero che il gestore del trasporto pubblico ha minimizzato l'accaduto facendo sapere che le due ragazze non sono salite sull'autobus perché era pieno. A fianco alla vicenda, strumentalizzata o meno, sono state poi accostate le sanzioni per molti viaggiatori sprovvisti di regolare biglietto, sempre nella corsa verso la Moschea. E anche in questo caso se la Lega Nord ci ha visto l'ennesimo segno di inciviltà, la Tiemme ha abbassato i toni parlando invece di normali controlli di routine. Anche il fatto che, durante questi controlli sia stato intercettato un clandestino è stato riportato solo dagli esponenti locali della Lega Nord, senza avere ulteriori conferme. Una vicenda, insomma, del tutto ingarbugliata, ma che è rimbalzata comunque in tutta Italia. A questo punto l'unica persona in grado non solo di prendere una posizione in merito, ma anche di spiegare ufficialmente cosa sia veramente successo sembra essere il sindaco di Colle di Val d'Elsa Paolo Canocchi. Anche se l'assessore alle politiche sociali dello stesso comune colligiano Fabio Berti ha affidato al proprio profilo Facebook il proprio pensiero sulla vicenda: “Lo squallore della strumentalizzazione. Certa gente venderebbe la madre per raccattare due voti. Che idioti!”.


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