Attualità giovedì 07 aprile 2016 ore 14:51
La Valdelsa ha la Casa Rifugio
Iniziativa contro la violenza sulle donne, progetto del Centro Pari Opportunità
VALDELSA — E’ già aperta
in Valdesa la Casa Rifugio per aiutare le donne che vogliono uscire
dalla violenza. “Uno strumento ulteriore per continuare il nostro lavoro
contro la violenza di genere – ha detto il presidente del Centro Pari
Opportunità Altavaldelsa Lucia Coccheri – L’apertura di questa struttura
si inserisce in un percorso portato avanti in sinergia da tutti i
soggetti delle rete contro la violenza che si sono dotati di protocollo
operativo e si accompagna all’attività quotidianamente svolta da tutti i
soggetti coinvolti. E’ un valore aggiunto per il territorio, un
progetto al momento sperimentale e che potrà trovare una sua continuità
con il sostegno dei Comuni della Valdelsa a questa azione di lotta alla
violenza domestica e al centro antiviolenza”.
La
Casa Rifugio è gestita dal Centro AntiViolenza-Donne Insieme Valdelsa
attraverso una equipe di operatrici formate che lavora all’interno della
casa, e sulla base di un regolamento interno in accordo con le linee
previste dal coordinamento toscano dei Centri AntiViolenza, Tosca, e dal
Coordinamento nazionale D.i.Re.
Nel
corso del 2015 l’associazione ha seguito 49 donne (44 nuovi casi di
donne vittime di violenza e 5 che si erano rivolte al Centro negli
ultimi mesi dell’anno 2014) provenienti da un territorio anche più
esteso di quello dell’Altavaldelsa.
“C’è
una rete che lavora quotidianamente – ha detto invece Patrizia Cencetti,
presidente del Centro – e lo vediamo anche nelle diverse tipologie di
accesso. Vi sono donne che si sono rivolte da sole al Centro, altre che
sono state inviate da altri soggetti come servizi sociali, forze
dell’ordine, pronto soccorso, e addirittura altre ancora che ci hanno
cercato su suggerimento di soggetti privati. Rileviamo che c’è aumento
di accessi diretti e una maggiore differenziazione fra le donne che ci
cercano”. Negli anni precedenti la maggior parte avevano tra i 30 e i 40
anni con figli piccoli mentre nel 2015 vi sono state anche donne
giovani e giovanissime e donne più anziane.
“L’attività
svolta è delicata – dice Cencetti - e passa dai colloqui di prima
accoglienza a quelli successivi di rafforzamento e di individuazione dei
percorsi di uscita, a quelli di sostegno e consulenza legale”. Si parla
nel 2015 di quasi trecento colloqui che si sono svolti in sede con le
operatrici volontarie ma anche con il legale e lo psicoterapeuta
dell’associazione, a cui si aggiunge la supervisione condotta dal
consulente dell’Associazione.Le situazioni più complicate restano quelle
caratterizzate da violenza domestica là dove sono presenti minori, sia
per le difficoltà della donna ad intraprendere un percorso di autonomia,
sia per l’esigenza di salvaguardare in primis i diritti dei minori
coinvolti.
“La
presenza di una struttura protetta è una risposta importante sia per la
donna che per i minori coinvolti – ha detto Coccheri – Chiaramente la
sinergia è stata importante per raggiungere l’obiettivo e lo sarà ancora
per il suo funzionamento e per gli altri progetti utili per rafforzare
la rete contro la violenza”. Accanto all’attività quotidiana e
all’impegno che ha visto il Centro e le operatrici partecipare a
numerose iniziative di promozione, sensibilizzazione, formazione, altri
progetti sono in costruzione. In particolare quello di dotare il Centro
e il territorio di professioniste formate sulla violenza ed in rete tra
di loro in modo da dare risposte sempre più professionali ed integrate
all’utenza e alle cittadine della Valdelsa. I primi due incontri sul
tema si sono già svolti.
Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI