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Attualità martedì 17 novembre 2020 ore 14:30

Nasce l'olio Radicondoli

Premiato l'impegno di Comune, coltivatori e Regione, per un prodotto bio che si presenta come tra i migliori nel panorama Toscano



RADICONDOLI — Una splendida notizia per il territorio di Radicondoli.

Nasce l'Olio Radicondoli, un prodotto da mercato, frutto di una realtà che si innova e che che fa della resilienza la propria forza.

Soddisfazione del primo cittadino Guarguaglini: “C’è un vento nuovo che soffia sul territorio, di sviluppo e valorizzazione che noi siamo impegnati a portare avanti."

Un progetto da 1milione e 200mila euro, che si sviluppa grazie al Piano Integrato di Filiera della Regione Toscana, il quale ha coinvolto circa 10 imprese agricole della rete dei coltivatori, due Università (Pisa e Siena) e l’amministrazione  Comunale, la quale da subito ha sposato la causa.

Grazie a questo investimento adesso a Radicondoli c'è un frantoio di ultima generazione, con tecnologie all’avanguardia, anche per il controllo della mosca, grazie al software realizzato da Aedit, spin off del Sant’Anna di Pisa. 

Nasce così l'olio bio di Radicondoli, che è un olio di comunità in quanto locali sono i coltivatori che hanno partecipato al progetto, cedendo parte del loro prodotto per la nuova etichetta. 

Un prodotto di qualità che quest'anno fa, per la prima volta, la sua comparsa sul mercato. 

Il Comune ha seguito con attenzione la realizzazione del progetto, con l’obiettivo di stimolare l’imprenditoria privata e sostenerla. “Insieme a Cosvig abbiamo anche acquistato due stazioni agro meteo – fa notare il sindaco - Vogliamo essere a fianco delle imprese. Se nasce l’olio Radicondoli vuol dire che c’è un tessuto capace di fare dell’innovazione il proprio terreno di sperimentazione." 

Il frantoio locale, da una capacità di circa di 4 quintali all’ora è passato a 20. Sono state installate macchine moderne e attuali, a partire dal frangitore monogriglia a martelli, che esalta gli aromi e i profumi e permette un tipo di rottura dell’oliva che lascia più polifenoli nel prodotto finale. Le gramolatrici Molinova poi, completamente chiuse, fanno sì che non ci sia contatto con l’aria esterna e non inizi l’ossidazione. Anche in questo modo si tiene bassa l’acidità nell’olio. L’azienda capofila, insieme all’Università di Siena e al Sansificio Caldini srl, ha studiato anche il metodo per il recupero della polpa della sansa per farne un ammendante sotto forma di farina poi pellettizzata.

Un'iniziativa che va nella direzione voluta dal programma WivoaRadicondoli, e che è la dimostrazione che anche nei paesi si può produrre, e soprattutto che si può prudurre la qualità.


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