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Attualità lunedì 13 dicembre 2021 ore 13:38

La Pubblica Assistenza indaga sulle fragilità

Avviata una ricerca tra la popolazione di Poggibonsi per determinare quali sono i bisogni della cittadinanza, in particolare di quella più povera



POGGIBONSI — Hanno inviato oltre 1300 questionari a tutti i soci poco più di un mese fa. Obiettivo? Comprendere meglio quali siano le nuove fragilità. Ne sono già tornati indietro 400. Quindi oltre un quarto del campione ha già risposto.

"Una percentuale molto positiva - fa notare Fabrizio Fabiani, presidente della Pubblica Assistenza di Poggibonsi - Ci ha sorpreso, in senso positivo chiaramente. Abbiamo invitato alla partecipazione, abbiamo chiesto una opinione ai nostri soci. Ed è arrivata. Segno di una volontà di essere ascoltati, coinvolti attivamente. Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato e parteciperanno. E’ un contributo davvero importante per il ruolo che l’associazione svolge nel territorio, per farla crescere rispondendo alle aspettative delle persone".

Il questionario ha indagato i nuovi bisogni ai quali la Pubblica Assistenza di Poggibonsi sarà chiamata a rispondere nel prossimo futuro. Il questionario è in forma anonima. Ha poche semplici domande utili per dare indicazioni e poter offrire servizi sempre migliori. Tra i quesiti, ce ne è una che guarda alle prospettive e domanda se “Ritieni utile che la Pubblica Assistenza organizzi altri servizi per aiutare le persone in difficoltà”.

Tante le proposte dall'associazione alle quali i cittadini possono dare pareri e consigli. Tra queste si citano servizi agli anziani che vivono da soli per dare un aiuto al fine di uscire di casa, fare la spesa, parlare. Ma si fa l’ipotesi anche delle attività rivolte ai ragazzi che hanno difficoltà a scuola, dando un aiuto per superare ritardi nelle proprie competenze, problemi di relazione con gli insegnanti o altri alunni, scarsa conoscenza della lingua italiana. Oppure aiutare le persone che trovano particolari difficoltà a svolgere le pratiche burocratiche che spesso ci troviamo ad affrontare.

Rispondere è ancora possibile. “Stiamo elaborando le prime risposte, presenteremo i dati ad anno nuovo e successivamente alle risposte elaboreremo il piano strategico dell’associazione - fa notare Fabiani - quindi chi vuole può rispondere e mandarci il questionario. Ad ogni socio è arrivata una lettera con il questionario accompagnato da una busta preaffrancata per spedire le risposte. La busta insomma serve a rinviare il tutto”.

Un'iniziativa per conoscere e approfondire un tema che resta troppo spesso sottotraccia e non emerge in modo definito, anche se tocca un'ampia fetta della popolazione.


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