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Attualità martedì 15 febbraio 2022 ore 13:36

In arrivo 7 milioni per difendersi dalle piene

Stipulato un accordo per proteggere le zone produttive del fondovalle dalla furia delle acque dell'Elsa. La zona è fulcro del distretto dei camper



SAN GIMIGNANO — Tanti soldi dalla Regione per la mitigazione del rischio idraulico con particolare riferimento alla zona industriale di Cusona nel comune di San Gimignano firmatario nel gennaio 2020, insieme ai comuni di Poggibonsi, Barberino Tavarnelle e Certaldo del protocollo d’intesa con la Regione Toscana finalizzato alla mitigazione idraulica del territorio dopo l’alluvione del novembre 2019.

Gli interventi, che ammontano a 7 milioni di euro,  sono delineati nel progetto preliminare, redatto a seguito di uno specifico studio idraulico a cura del Genio civile Valdarno superiore che eseguirà i lavori. Verrà realizzato un argine a protezione dell’area industriale e adeguata una parte del corso d’acqua Botro di Bacchereto. Verrà fatta anche un'arginatura che servirà a proteggere il Podere di Casanova dalla furia delle acque del fiume Elsa, che nel 2019 causò molti danni nella zona.

Inoltre, per non aggravare la situazione idraulica sia a valle che sulla sponda del fiume, nel comune di BarberinoTavarnelle, è prevista la realizzazione di un nuovo argine parallelo alla linea ferroviaria e l’adeguamento di quello esistente a monte del cosiddetto Molino della Zambra. Sono previsti anche interventi nelle aree golenali lungo la ferrovia e abbassamenti, sempre modesti, a valle di Cusona, oltre alla demolizione del ponte sommergibile della Zambra.

“Nei giorni scorsi – spiega l’assessora all’ambiente e alla difesa del suolo Monia Monni- abbiamo incontrato i Comuni dell’Elsa che, durante gli eventi di piena del 2019, subirono gravi danni e con i quali la Regione Toscana ha da tempo sottoscritto un protocollo per la realizzazione di opere di mitigazioni del rischio idraulico. L’incontro con i Comuni è stato utile per concordare gli interventi necessari da realizzare, dando attuazione al protocollo a suo tempo sottoscritto. Convinti della necessità di realizzare tali opere- specifica l’assessora- abbiamo aggiunto 2 milioni di euro per finanziarle tutte, così da ridurre il rischio idraulico della zona, per mettere in sicurezza le popolazione e, in particolare, per salvaguardare l’area industriale di Cusona, che rappresenta un importante polo produttivo della campervalley toscana.”

Nel dettaglio 5 milioni di euro finanzieranno la mitigazione del rischio idraulico in riva sinistra del fiume in corrispondenza dell’area industriale di Cusona in territorio di San Gimignano, mentre 2 milioni 750mila euro saranno per la mitigazione idraulica in riva destra nel territorio di Barberino Tavernelle. In tutto due lotti di lavori: il primo, quello da 5 milioni, partirà entro la fine di quest’anno, il secondo, a seguire, entro i primi sei mesi del 2023.

Soddisfatto Andrea Marrucci sindaco di San Gimignano capofila dei comuni valdelsani aderenti al Protocollo: “Ringrazio l’assessora Monni per l’attenzione dimostrata- commenta Marrucci anche a nome a nome del sindaci di Poggibonsi David Bussagli, di Barberino Tavarnelle David Baroncelli e di Certaldo Giacomo Cucini. L’alluvione del novembre 2019 - prosegue - ha ricordato a tutti noi quanto sia fragile il nostro territorio ed i rischi che l’intera Valdelsa correrebbe se andassero sotto rilevantissime zone industriali per la nostra economia, come quella di Cusona e non solo. Dopo quassi vent’anni siamo ad un punto si svolta: ci sono i progetti, ci sono finalmente le risorse e si apre una prospettiva diversa per le imprese insediate nell’area di Cusona e per quelle a valle". 

Un intervento complessivo che va a difendere l'ambiente dato che i Comuni del territorio hanno avviato il percorso nel 2019 verso il Contratto di Fiume Elsa, creando un'area naturalistica a protezione dell'ambiente e delle specie animali che vivono nel corso d'acqua.

Un cantiere fondamentale per la sicurezza della zona adiacente al fiume, un'area frequentata da decine di persone che lavorano nelle imprese dell'area industriale, una zona che deve essere protetta proprio per difendere queste realtà produttive che offrono lavoro e producono ricchezza sul territorio.


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