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Cronaca venerdì 18 aprile 2014 ore 08:59

Una città al femminile

Tessuto sociale tra i più giovani giovane: questi i dati emersi dal Bilancio di Genere e presentati in consiglio



POGGIBONSI — A Poggibonsi il 51,7 per cento della popolazione è composta da donne e il 48,3 per cento da uomini. Complessivamente la popolazione è più giovane della media della provincia: 44,7 anni a Poggibonsi contro 45,7 nella Provincia di Siena. Il 52,1 per cento dei residenti è concentrato nell’età da 20 a 59 anni, in cui la conciliazione dei tempi famiglia-lavoro è più forte. Non solo. Nel 2011 a Poggibonsi sono state impegnate risorse pari a 22,7 milioni di euro di spese. Di queste il 31,5 per cento è stato destinato per le “aree dirette e indirette alla persona e alla famiglia” (poco più di 7 milioni di euro), di cui il 71 per cento riguarda spese per l’infanzia e l’adolescenza (5 milioni di euro), il 22 per cento i servizi sociali e per gli anziani (1,5 milioni di euro). Il 39,8 per cento (9 milioni di euro) della spesa complessiva è stato diretto invece per le aree ambientali indirette alla qualità della vita e all’ambiente, mentre il 28,7 per cento è stato allocato per le aree neutre, cioè spese generali per le quali non è rilevabile un impatto evidente sui cittadini in termini di genere (6 milioni e mezzo di euro).

Sono questi, dunque, i dati che sono emerzi dal Bilancio di Genere di Poggibonsi, strumento di rendicontazione sociale che si prefigge l’obiettivo di valutare l’impatto delle scelte politiche ed amministrative sulla vita di cittadini e cittadine in termini di servizi alla persona e alla famiglia.

Il documento, presentato in sede consiliare e pubblicato integralmente sul sito del Comune, è stato redatto insieme al Comune di Colle di Val d’Elsa, con un progetto realizzato dall’Università di Modena e Reggio Emilia, finanziato dalla Regione Toscana nell’ambito di un apposito bando rivolto agli Enti locali e ai CPO per identificare le ricadute in termini di genere delle politiche attivate. È quindi strumento di riflessione, di valutazione e di analisi all’interno delle politiche genere, con cui prosegue un percorso legato all’attività e alla presenza ‘storica’ nel territorio del Centro Pari Opportunità.

La rilettura del Bilancio in un’ottica di genere, come ha spiegato in Consiglio Comunale la referente dell’amministrazione per le Pari Opportunità, permette di analizzare come la scelta dell’allocazione delle risorse può aumentare o diminuire le differenze tra donne e uomini donne, condizionando la qualità della vita complessivamente.

Il Bilancio di Genere è organizzato in quattro aree. Si parte dall’analisi di contesto che utilizza le principali variabili di carattere statistico per definire le caratteristiche della popolazione rispetto a quelle che possono essere le differenze di genere. Quindi si passa all’analisi delle politiche e dei programmi comunali per far emergere il potenziale impatto su donne e uomini e all’analisi del Bilancio, con l’allocazione delle risorse che è il punto di traduzione tra intenzioni e azioni. Ultima area quella dell’analisi dei servizi più significativi per le pari opportunità, ovvero a fronte delle politiche e delle risorse stanziate, il Bilancio di Genere valuta l’effettiva ricaduta sulle donne e sugli uomini attraverso la lettura delle attività dell’Ente.


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