Valdelsa Comune unico, prevalgono le ragioni del no

Anche da Colle, con il sindaco Brogioni, è partito un convinto no alla fusione

Si punta sulla collaborazione: Piuss, teatri e sociale i progetti da prendere come esempio

COLLE VAL D'ELSA — Tra i vari temi della politica nazionale e locale degli ultimi mesi sta prendendo sempre più banco quello dell'unione o della fusione tra Comuni limitrofi di piccole entità. Piccoli numeri che sommati andrebbero a fornire gli stessi servizi, ma con minori costi. Questo, almeno, nella teoria. La pratica, poi è ben diverse. Nei mesi scorsi non tutti i referendum fatti a livello toscano sono andati a buon fine e anche in Valdelsa da sempre si discute sull'opportunità o meno di unire le amministrazioni comunali. Come? Magari partendo da Colle, Poggibonsi e San Gimignano. Si, ma poi ci sarebbero anche Casole e Radicondoli, che geograficamente sono all'interno del territorio valdelsano, ma al tempo stesso lontani dal fulcro vitale, sociale ed economico della Valdelsa. Qualche giorno fa il sindaco di Colle Paolo Brogioni, interrogato sulla questione, evava espresso i propri dubbi, riassumendo così il concetto: no alla fusione, si alla collaborazione tra Comuni. Le ragioni del no potrebbero anche essere da ricercare ina una identità sociale e culturale da salvaguardare, mentre una collaborazione può portare invece ad unità di intenti e di vedute molto produttive. E su questo Colle e Poggibonsi stanno facendo scuola: le risorse reperite con il progetto Piuss è sotto gli occhi di tutti, visto che la pioggia di milioni arrivata in Valdelsa non sarebbe stata destinata se i Comuni avessero presentato i progetti singolarmente. La gestione associata dei teatri è un altro esempio lampante: stagione teatrale unica per il Teatro del Popolo di Colle e il Politeama di Poggibonsi. Così come la gestione dei serivi sociali a sanitari: La Fondazione Territori Sociali Alta Valdelsa racchiude tutte le entità comunali ed eroga servizi a tutti i cittadini indistintamente dal loro comune di appartenenza. Senza contare che in alcuni di questi progetti rientra anche il Comune di Casole d'Elsa, l'unico tra quella valdelsani con maggioranza non riconducibile al Partito Democratico. E la lista è destinata ad ampliarsi, visto che nei prossimi mesi si cercherà di lavorare ancora a servizi che riesca ad unire i comuni lasciando intatte le proprie identità storiche. No all'unione dunque, si alla collaborazione: la Valdelsa fa scuola.

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